Giornate soleggiate in prospettiva, ma ci proteggiamo dalle scottature?  † Salute

Giornate soleggiate in prospettiva, ma ci proteggiamo dalle scottature? † Salute

Ci aspettano giornate di sole! Questo mese sarà anche così soleggiato che il RIVM avverte della potenza del sole. Bisogna quindi stare attenti, ma prendiamo sul serio il rischio delle creme solari?

I giovani sotto i trent’anni sono più attenti al sole rispetto agli anziani, secondo il National Sun Report 2022, condotto da PanelWizard per conto di UV-Fashions, tra 1083 olandesi. Quasi la metà degli olandesi sotto i trent’anni lo riapplica ogni due ore al sole. Le persone sopra i trent’anni sono meno attente: sei su dieci ammettono di non candidarsi ogni due ore.

“I giovani controllano l’indice UV più spesso e lo usano più spesso delle persone con più di sessant’anni”, ha affermato nello studio anche la dermatologa associata a Erasmus MC Rotterdam Marlies Wakkee. “Tuttavia, non sono ancora convinto che questa generazione più giovane abbia davvero fatto il trucco. Ho anche letto di nuovo che i giovani prendono il sole tra mezzogiorno e le tre del pomeriggio. Sebbene la protezione solare possa proteggerti in qualche modo durante queste ore del giorno, questo è il momento in cui la potenza del sole è più forte. Non importa quanto bene lo applichi, se trascorri ore al sole danneggerai sempre la tua pelle.

Mancanza di conoscenza

Una mancanza di conoscenza sembra giocare un ruolo nella sottovalutazione delle scottature solari. Sei olandesi su dieci affermano di sapere che l’abbronzatura è dannosa. Oltre il 35% della popolazione non sa che il cancro della pelle è la forma di cancro più comune nei Paesi Bassi.

genitori e figli

Anche il National Sun Report trae una conclusione sorprendente: i genitori sembrano più preoccupati di proteggere i propri figli che di proteggere se stessi. “Vedo dalla ricerca che la quantità di crema solare che usano gli adulti è ancora la metà di quella che usano i bambini”, dice Wakkee. “Quindi ci prendiamo meno cura di noi stessi che dei nostri figli”. Questo lo preoccupa. “Stiamo migliorando sempre di più, ma non ci siamo ancora. Penso che ci siano dei passi da fare, in particolare nel campo della coscienza”.

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