Danno numeri di telefono falsi e indirizzi inventati. Sono infetti, sì, ma le autorità sanitarie locali non riescono a trovarli dopo il primo test rapido. Perché la quarantena li costringerebbe a rinunciare alle vacanze. Ed è per questo che non rispondono alle telefonate ed evitano il test del tampone. Sono i positivi che sfuggono all’isolamento e il fenomeno è in costante aumento. Solo a Roma e provincia i casi dall’inizio di agosto sono 250. A Capri ne hanno contati 30. E altri episodi sono stati segnalati in Puglia, Abruzzo ed Emilia Romagna. «Si tratta principalmente di persone che fanno il test rapido in farmacia e se risultano positivi staccano il telefono per evitare di fare la conferma molecolare», spiega a Messenger il direttore della Sisp dell’Asl 1 di Roma Enrico di Rosa.
Questi positivi in fuga dai test per andare in vacanza
Quando le Asl segnalano i loro nomi, rischiano una sanzione amministrativa che va dai 400 ai 3.000 euro. Ma qualcuno è stato anche denunciato alla polizia e gli agenti sono stati trovati sotto casa. Ma cercano ancora di schivare la quarantena e andare in vacanza, sperando di farla franca con un “non lo sapevo”. Visto che la normativa dice che la positività si formalizza solo con il tampone. Sono 160 i casi contati solo nell’Asl Roma 3. A Capri dopo il test di farmacia ne sono scomparsi circa 30, 20 nel Salento. «Chiamiamo le forze dell’ordine per denunciarli», spiega Alberto Fedele, direttore prevenzione dell’Asl Lecce. “Qualcuno al telefono ci ha anche risposto ma dal rumore era chiaro che era in mare”, aggiunge. E non aveva intenzione di tornare. Anche se nelle banche dati di alcune regioni – come la Puglia – restano i nomi dei positivi al test rapido.
A Rimini aumentano i casi soprattutto tra i giovani: «Vogliono godersi le vacanze – dice il capo dell’Ufficio Igiene Franco Borgognoni – Le prime difficoltà vengono dal rintracciamento: chiediamo al positivo di fornire i nomi di chi ha frequentato, spesso hanno la risposta di non aver visto nessuno”. Quindi coprono gli amici. E facilitano la circolazione del virus. Ma c’è anche chi semplicemente lo ignora. A Bologna l’azienda sanitaria locale ha scoperto che un turista positivo il giorno dopo il test si era recato a Firenze: finalmente i carabinieri lo hanno ritrovato. “I risultati dei test in farmacia sono fuori dai radar. Chissà quanti sono i contagiati che non l’hanno detto a nessuno per non perdere le vacanze», commenta il direttore del Nucleo di Epidemiologia della Asl Abruzzo 1 Enrico Giansante.
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