Coronavirus, l’Europa ha paura: record di oltre 45.000 nuovi contagi in Francia, la Germania supera i diecimila morti

Nel difficile equilibrio tra la volontà di non soffocare ulteriormente l’economia già tesa dalla prima ondata del virus e l’imperativo di preservare la salute dei cittadini, da giorni i governi sembrano orientarsi sempre di più. più verso la necessità che una persona cara provi ad appiattire una curva di contagio che sembra fuori controllo.

Spagna si appresta a dichiarare un nuovo stato di allerta che, dall’inizio della settimana, potrebbe aprire la strada a un coprifuoco generale in tutto il Paese, dopo quelli imposti in alcune regioni tra cui Madrid. Belgio, che ha stabilito il nuovo record di oltre 15.000 casi in un giorno, prevedeva anche il coprifuoco a Bruxelles dalle 22 alle 6, come già deciso nei giorni scorsi in Vallonia. Reintrodotto anche l’obbligo di indossare maschere ovunque e da lunedì chiuderanno sale di spettacolo, teatri, cinema e palazzetti dello sport.

Nel Bulgaria la capitale Sofia chiuderà club e discoteche per due settimane. Il Polonia, dove il presidente Andrzej Duda è risultato positivo al Covid-19, è entrato in un regime di semi-lockdown con la chiusura di ristoranti e scuole dalla quarta dell’ottava classe, come già accaduto per college e scuole superiori. Vietare anche riunioni per gruppi di più di cinque persone e invito a rimanere a casa per le persone con più di 70 anni.

I vicini dell’Italia – Nel Vecchio Continente c’è anche chi guarda con preoccupazione alla situazione dei contagi italiani. La Slovenia ha incluso più della metà delle nostre regioni in una lista rossa che include un requisito di quarantena di dieci giorni per coloro che arrivano da lì nel paese o un test negativo di meno di 48 ore. Le aree interessate sono Abruzzo, Valle d’Aosta, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e provincia di Bolzano. I media locali avevano addirittura parlato di chiusura del confine con l’Italia da lunedì, ma per il momento tutti i valichi restano aperti ai cittadini sloveni e italiani.

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Questo è un nuovo record di infezioni anche in Francia, con 45.422 positivi rispetto a venerdì e il tasso di positività che ha raggiunto il 16%. Il numero di morti in un giorno è diminuito, da 184 di venerdì a 138, ed è diminuito il numero di nuovi pazienti ospedalizzati in terapia intensiva, a 233 da 300 del giorno prima.

Nel frattempo, il Repubblica Ceca si conferma come una delle epidemie europee più gravi, con oltre 15.000 contagi e 126 vittime giornaliere: cifre impressionanti se si considera che il Paese ha lo stesso numero di abitanti della Lombardia, poco più di dieci milioni. Altri picchi sono stati segnalati in Balcani, Bosnia, Serbia e Croazia.

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