Il ministro della Difesa svedese Pal Jonson non sarà il benvenuto in Turchia la prossima settimana per discutere dell’adesione della Svezia alla NATO. La Turchia annulla la visita a causa delle proteste anti-turche annunciate in Svezia. Secondo il ministro della Difesa turco, l’incontro ha perso “importanza e significato”.
L’ambasciatore svedese ha dovuto presentarsi ad Ankara venerdì a causa delle proteste.
Il politico di estrema destra Rasmus Paludan intende bruciare un Corano fuori dall’ambasciata turca a Stoccolma sabato. La Turchia ritiene inaccettabile che Paludan sia stato scagionato per “crimine di odio provocatorio” e chiede al governo svedese di vietare il rogo del Corano.
Lo scorso aprile sono scoppiate rivolte in tutta la Svezia perché Paludan stava organizzando manifestazioni in cui voleva bruciare il Corano. Sabato è prevista anche una manifestazione di sostenitori del governo turco in ambasciata, ma il rischio di scontri è considerato basso.
Anche il pop di Erdogan ha suscitato rabbia
La scorsa settimana, anche la Turchia ha ritirato un invito al presidente del parlamento svedese dopo una rivolta. Il governo turco si è poi infuriato per un’azione dei curdi svedesi, che hanno appeso ai suoi piedi una bambola del presidente turco Recep Tayyip Erdogan come se fosse stato giustiziato.
I due paesi sono in disaccordo da mesi da quando la Turchia ha impedito a Svezia e Finlandia di aderire alla NATO. La Turchia è subordinata all’estradizione da parte della Svezia di un massimo di 130 persone. Questi individui sono considerati dalla Turchia terroristi curdi o presumibilmente coinvolti nel tentativo di colpo di stato del 2016.
La Svezia ha già compiuto alcuni passi e Jonson sperava di appianare eventuali rughe quando visiterà la prossima settimana.
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