Tonali si è strappato all’Inter come Pirlo. Ora sta cercando Chiesa per un nuovo attaccante in attesa di Brahim e Bakayoko

Prima di tutto complimenti a Maldini per il modo in cui è andato avanti con Cellino, convincendolo a liberare Tonali. Come tutti sanno, infatti, c’era una promessa con l’Inter che aveva un vantaggio nell’operazione. Poi però la situazione è cambiata e dopo il clamoroso trasferimento di Pirlo dall’Inter al Milan, ecco il secondo passaggio, seppur indiretto e virtuale, che nel tempo dovrebbe far rimpiangere la strategia nerazzurra. Sandro Tonali, seguito anche dal Manchester United, ha rischiato di fare come Marco Verratti, che alla sua stessa età è passato dal Pescara al PSG privando il campionato italiano e soprattutto un club italiano del suo talento. Ma siccome tutto va bene quel che finisce bene, il Milan ha preso una deviazione perché le qualità di Tonali non sono in discussione, altrimenti Mancini non avrebbe già esordito in Nazionale. Adesso bisognerà vedere in che ruolo e al posto di chi giocherà, visto che Tonali è pronto a diventare il nuovo leader del centrocampo rossonero, coronando il suo sogno d’infanzia. A dieci anni, infatti, scrisse una lettera a Santa Lucia, chiedendogli un regalo per maglia e pantaloncini del Milan, visto che era già un piccolo tifoso rossonero. Doppiamente predestinato, visto che è nato lo stesso giorno del grande Baresi, l’8 maggio 2000, esattamente 40 anni dopo il capitano che aveva già smesso di giocare tre anni prima. Con Tonali insegnato da Ibrahimovic, che potrebbe essere suo padre e guida in campo con i suoi consigli urlati, il nuovo Milan se ne va con il giusto mix di giovinezza ed esperienza, ma guai se si ferma qui. Nel frattempo si stanno definendo il ritorno di Bakayoko, alternativa utilissima per il centrocampista, e l’arrivo del trequartista Brahim Diaz, quindi bisognerà pensare agli ultimi ritocchi. Non è un mistero che la fascia destra abbia bisogno di essere rinforzata: dietro con un difensore capace di offrire maggiori garanzie di Conti e Calabria in termini di continuità, e soprattutto davanti con un esterno più completo di Castillejo . In questo caso il bersaglio ideale resta Chiesa, capace con la sua velocità di strappare la fascia destra per convergere al centro e andare al tiro. Come abbiamo visto nella trattativa con Tonali, nulla è impossibile e se Maldini si muove con Commisso con la stessa bravura con cui ha trattato Cellino, Chiesa potrebbe diventare la ciliegina sulla schiena di un mercato quasi applaudente. Il “quasi” resta legato alla necessità di acquistare un vero attaccante, perché è troppo rischioso, come si pensa in società, affidarsi solo a Ibrahimovic che a 39 anni non sempre può giocare. Il Milan farà il suo debutto in Irlanda il 17 nella prima partita ufficiale della stagione, l’inizio di un nuovo viaggio verso l’Europa League. Poi, o meglio soprattutto, ci sarà l’avventura in campionato per riconquistare un posto in Champions, senza snobbare la Coppa Italia. È vero che ci sono anche Rebic e Leao, ma nessuno dei due è primo attaccante, senza tralasciare il fatto che Ibrahimovic sta ora giocando sempre più lontano dalla porta, quasi come un teleprompter che come uno vero. attaccare, quindi anche se il suo fisico bestiale lo aiuta a non fermarsi mai, un attaccante in più o solo il salvataggio è secondo noi essenziale. Ma per fortuna da oggi, primo giorno di mercato ufficiale, fino alla chiusura del 5 ottobre, c’è tempo e dopo essere partiti in ritardo rispetto agli altri con questo doppio colpo di Ibra-Tonali , Il Milan ha riguadagnato terreno prezioso. Un motivo in più per aspettare nuove sorprese.

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