una squadra di 40 giocatori. Leao sotto i riflettori

Andrea è un giocatore del Milan. Il suo “Bar Franca” a Levanto è uno dei canonici ritrovi per i giochi televisivi della perla ligure. Nel blitz di 4 ore per salutare mia sorella Beatrice e augurarci questo Natale solitario, un caffè con lui mi riconcilia con gli applausi dei rossoneri: “Non so proprio se vinceremo qualcosa in questa stagione”, dice Andrea. “Ma questa squadra mi ha riportato alla passione, mi fa soffrire, mi fa battere. I pareggi sono come le sconfitte e quando una partita finisce non vedo l’ora che arrivi la prossima. Dopo anni in cui non volevo nemmeno sapere, quando o contro chi avremmo giocato, mi sembra già una grande vittoria ”.

In fondo, crede che il Milan possa vincere qualcosa. Ci credo, tutto qui. I rossoneri hanno perso una partita inutile nelle ultime 30 (trenta), hanno segnato uno o due gol ininterrottamente da mesi, sono in testa alla classifica dall’inizio e siamo un terzo del campionato. Hanno giocato 10 delle ultime 20 partite senza Ibrahimovic senza perderne una e segnando di più. Togliete Immobile o Lukaku o Dzeko o Ronaldo o Zapata o Mertens 10 partite su 11 contro gli avversari … Ma togliete anche Gabbia Kjaer Hernandez Bennacer e Saelemakers. Tutti insieme.

Il problema è che ho la sensazione che in pochi ci credano, a parte Ibrahimovic. Forse Pioli e Maldini, sicuramente pochissimi tifosi. Insomma, qualsiasi altra squadra che facesse un trucco come questo, per settimane, per mesi, spingerebbe come un matto. Sarebbe convinto e determinato, credo di sì. E con la squadra, i suoi fan. Dirigenti. Fan. Tutti. Proviamo.

Invece “la copertura è corta”, “il deputato è assente”, “il deputato è assente”, “i deputati dei deputati sono assenti”. Una squadra di 40 persone che dovrebbero formare a gennaio …, per dimostrare che Elliott, Gazidis e l’intera banda ci credono. Invece ascolto e leggo ovunque che “prima finisce”, “firmerei per il quarto posto”, “tutti sono meglio attrezzati”, “il prossimo è molto duro”. Una sconfitta in 30 partite non ha convinto nessuno, tranne Ibrahimovic e quei pochi come me che vedono una squadra, una partita, un carattere, tanta determinazione. Certo, se perdi 6 alla volta diventa complicato, ma cosa succederebbe se finalmente fossero tutti a posto, a partire da gennaio?

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Ok fallo. Mi sto divertendo come Andrea di Levanto, squadra che voglio vedere subito alla prossima partita, dopo mezzo decennio di fatiche. Possiamo giocare con chiunque, li mettiamo tutti in partita e spesso nei risultati, ma se abbiamo deciso che sono tutti più forti comunque (anche se il Milan era sempre pieno), alla fine fallirà. non credo nemmeno nella squadra. Peccato: nello sport le favole a volte diventano realtà. Questo ovviamente non è il caso.

Il primo a non credere che appaia Leao. Non crede di essere un calciatore, è al Milan, ha i mezzi e le capacità. Passa di qui per caso, si guarda intorno, sorride. Forse sta aspettando che qualcuno gli spieghi qualcosa. Se però ogni volta deve essere come un favore che ci fa, Colombo sta meglio. Tutta la vita. Pesca. E due.

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