l’emergere di insicurezza e stress genitoriale [ValdarnoPost.it]

di Matteo mazzierli

Come stanno rispondendo le famiglie alla pandemia? Ne ha parlato il dottor Giovanni Salerno, evidenziando le criticità dell’epoca e l’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione online.

A più di un anno dall’inizio della pandemia, gli effetti del Covid-19 hanno cambiato profondamente le condizioni di vita delle famiglie italiane. La ricaduta è rilevante per la salute psicologica: dinamiche relazionali, benessere psicosociale e stili di vita familiari sono da mesi al centro dell’attenzione medica. Giovanni Salerno, psicologo-psicoterapeuta Salute mentale Infanzia e Adolescenza Valdarno-USL Toscana Sud Est.

Una situazione di fermento emotivo e di grandi cambiamenti che la dottoressa Salerno ha notato nelle famiglie del Valdarno: “Lo stato psicologico delle famiglie in questa precarietà economica e di vita incide inevitabilmente sullo stress genitoriale – spiega Salerno – paradossalmente, nella fase di blocco di marzo 2020, le famiglie hanno trovato un momento importante di unione ei ragazzi hanno ritirato competenze che non sapevano di avere: aiutarono a gestire l’economia domestica, il mutuo soccorso, si rafforzarono e si intensificarono i rapporti tra fratelli e sorelle, le famiglie si trovarono quindi a prendersi cura dei propri figli in modo sempre più diretto, rendendosi conto anche dell’importanza del gioco e dello stare con loro, anche a ponte il gap generazionale che esiste nell’uso delle nuove tecnologie. Sono infatti vincolati da una condizione di lavoro che è stata bloccata, sospesa o comunque che in quel momento non potevano fare. fase, in cui in realtà la resilienza necessaria in situazioni di emergenza è estremamente collaudata, anche alla luce delle scelte future per il contenimento della pandemia. “

Un tumulto emotivo che affligge le famiglie del Valdarno come afferma il dottor Salerno: “I dati particolari sono le situazioni immerse, dove certe situazioni problematiche di coppia o genitori o famiglia sono state anestetizzate dal mondo del lavoro o della scuola, ora nel periodo di stress legato alla pandemia, alla precarietà del lavoro, queste sono situazioni che hanno avuto una sorta di esplosione o di emergenza, diciamo, la parte nascosta dei problemi familiari è apparsa con importanti conseguenze delle relazioni affettive all’interno della famiglia: ad esempio, abbiamo avuto un aumento dei problemi nella zona adolescenziale, insiti in disturbi specifici come come disturbi comportamentali disturbi alimentari, disturbi d’ansia, disturbi depressivi, quest’anno stiamo assistendo ad un aumento di tutto ciò che è stato stress collettivo all’interno delle famiglie o nei servizi di salute mentale “.

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La dott.ssa Salerno ha poi sottolineato l’importanza dell’attività extrascolastica per i più piccoli: “Diciamo che un genitore proietta sui propri figli aspettative, desideri, bisogni e opportunità, è chiaro che queste proiezioni devono essere in sintonia con i desideri dei bambini e degli adolescenti, che a loro volta corrispondono a un’implicazione diretta: il problema è proprio questo, in un momento storico in cui tutte le attività extracurriculari sono state bloccate e hanno garantito il benessere psicologico all’interno della famiglia. Quello che faccio è un invito appena è possibile ricominciare con quelle che sono tutte manifestazioni sportive e associative da organizzare nel rispetto delle regole, attività che possono coinvolgere direttamente i bambini, soprattutto ora in estate e all’aria aperta, c’è bisogno di attività extracurriculari, i bambini sono chiusi in casa infatti tra apprendimento a distanza, compiti a casa e uno stile di vita che è per lo più online . “

Per quanto riguarda internet, la dott.ssa Salerno ha parlato del servizio di supporto psicologico attivo dalla scorsa estate e dei pericoli per i giovani di cercare aiuto su internet senza consultare personale specializzato.: “Il servizio che noi, psicologi dell’ASL Toscana Sud Est, mettiamo a disposizione è l’Help Line, attraverso il quale gli utenti possono esprimere le loro paure e abbiamo un collegamento su quali sono i problemi reali o la valutazione di un possibile invio ad un servizio specifico ; è una sorta di primo screening di una situazione critica legata al Covid. Dal punto di vista delle nuove tecnologie sappiamo che purtroppo i bambini pongono domande mediche, cliniche, psicologiche online, là dove non sempre c’è personale specializzato. disturbi alimentari: ci sono diete pubblicate su siti che gestiscono strategie come dimagrire in modo irresponsabile e pericoloso. Il web però è una grande opportunità di unione e informazione, ci dà una grande mano nella salute mentale perché manteniamo il servizio e contatto con gli utenti attraverso chiamate, psicoterapia di gruppo con bambini su alcune piattaforme online. “

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“Qual è il problema? Non sono le nuove tecnologie a stimolare l’empatia nelle relazioni sociali – continua il dott. Salerno – manca la comunicazione non verbale, WhatsApp e tanti altri sono canali di comunicazione che non capiscono il linguaggio non verbale, quest’ultimo è importante perché traduce cosa sono le impressioni e le emozioni; quindi abbiamo una generazione di bambini che si isolano un po ‘nei dispositivi. Tra le scuole del Valdarno, dirette dal Licei Giovanni da San Giovanni, sono Cyber ​​Help, progetto che promuove l’uso consapevole del web e la prevenzione del cyberbullismo, una delle tante iniziative che creano una cultura di responsabilità all’interno del Valdarno di questi dispositivi online per promuovere un uso consapevole della rete e capire quali sono i rischi. “

Il Dott. Salerno ha poi concluso con una riflessione su questo periodo storico: “Prima che un momento storico pesante sia vissuto per strada, basta pensare alla peste o alle due guerre mondiali, dove si poteva davvero vedere la gravità della situazione, questa secolare esperienza collettiva passa attraverso i dispositivi digitali di mediazione, bloccati nelle nostre case che non facciamo infatti, solo gli operatori sanitari sono consapevoli della gravità della situazione. La realtà è che ci troviamo in una situazione molto grave che richiede la responsabilità collettiva di contenere questa situazione, quindi la preoccupazione non è eccessiva. per chiarire però che se sono un genitore con tendenza fobica, molto attento e costantemente tendente ad evitare pericoli per mio figlio, in un momento di stress come questo il mio comportamento di genitore rischia di diventare nevrotico e iperprotettivo, inibendo qualsiasi tipo di attività esterna ma protettiva, e allo stesso tempo innescando uno stato di ansia nel suo rapporto con il figlio. “

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Questo è ciò a cui dobbiamo prestare attenzione: ci sono profili ansiosi, ma ci sono anche profili depressivi, ossessivi, quindi i nostri normali stili di organizzazione emotiva e di gestione dei nostri figli, in un momento di lavoro, famiglia, stress pandemico, rischi di amplificazione, nevrosi e che portano a queste situazioni che noi gestire, dove sorgono i disagi e la parte psicopatologica di cui occuparsi. Certamente, ripeto, le famiglie che hanno cercato di mantenere un equilibrio grazie al lavoro, alle attività extra domestiche, dove l’ambiente psicosomatico era precario, tutti i problemi sono apparsi grazie alla situazione pandemica, generando una serie di preoccupazioni per l ‘a venire. su. “

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