Covid, US reverse: mascherina per vaccinati indoor

Le autorità sanitarie federali statunitensi (CDC) hanno raccomandato, con una chiara inversione di tendenza, l’uso indoor della mascherina anche per le persone vaccinate in aree ad alto rischio di infezione da Covid. Alcuni vaccini infettati con la variante Delta, si spiega, possono continuare a diffondere il virus.

Gli Stati Uniti stanno valutando se introdurre la vaccinazione obbligatoria per tutto il personale che lavora nel governo federale, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Allerta Tokyo e tutto il Giappone per un nuovo focolaio di infezioni. L’incubo ritorna in piena estate – nel bel mezzo delle ambite ma anche temute Olimpiadi – e lascia l’Asia dove, ad eccezione di una manciata di casi virtuosi, la pandemia non lascia tregua. A Tokyo si registrano 2.848 nuovi casi in 24 ore, il livello più alto dall’inizio della pandemia. A livello nazionale, con 7.629 infezioni, questo è il più grande aumento dall’inizio di gennaio. In Europa, invece, si tiene conto delle esigenze stagionali – vacanze, turismo, viaggi – nel calcolo delle vecchie e nuove misurazioni al millimetro. Come anche negli Stati Uniti, dove si torna all’obbligo della mascherina al chiuso in determinate circostanze anche per i vaccinati e per la ripresa delle scuole a settembre. Una raccomandazione che i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie si stanno preparando a far circolare, secondo i media americani. In Francia, invece, la norma è già stata introdotta, ma solo nella regione di Bordeaux, una delle principali città francesi, e in diverse località turistiche della regione circostante, la Gironda. E questo si aggiunge al divieto di consumo di alcol per le strade. Mentre continuano a risuonare gli appelli alla vaccinazione: l’ultimo in ordine cronologico è quello del ministro della Salute francese Olvier Véran, lanciato dal suo profilo Twitter: “Non tardare, vacciantevi!”. Tra gli appelli di quelle ore spicca anche quello dell’ormai 18enne attivista Greta Thunberg che ha ricevuto la prima dose del vaccino e, postando la foto che mostra il braccio dove è stato inoculato il siero, ha ricordato in quale punto era “estremamente sleale”. è la distribuzione di vaccini in tutto il mondo e ha invitato tutti coloro che possono a seguire il suo esempio. “Sono estremamente grata e privilegiata di poter vivere in una parte del mondo in cui posso già essere vaccinata. La distribuzione di vaccini in tutto il mondo è estremamente ingiusta”, ha scritto Greta. Sulla stessa lunghezza d’onda del messaggio diffuso dall’Unicef ​​che vuole sensibilizzare su questo tema quando sottolinea come il piccolo regno asiatico del Bhutan debba essere considerato un esempio da seguire in tema di donazioni internazionali di vaccini, dopo aver accelerato la sua campagna al punto da sottoporre alla seconda dose l’85% della popolazione ammissibile. Tornato in Europa, va meglio il Regno Unito, dove per il settimo giorno consecutivo si registra un rallentamento dei contagi, con 23.511 nuovi casi registrati. Ma il ministro della Sanità tedesco Jens Spahn sta pianificando un’estensione del test covid-19 obbligatorio per chiunque entri in Germania, indipendentemente da dove provenga o con quale mezzo voglia entrare. Per il momento l’obbligo del test riguarda i passeggeri in arrivo da località iscritte nell’elenco delle zone a rischio, l’opzione di inasprimento delle misure finora non ha incontrato il favore di tutto il governo. Dopotutto, l’ultima fotografia dell’ECDC, il Centro europeo per il controllo delle malattie, è abbastanza chiara per capire come la diffusione della variante Delta stia causando un aumento dei casi nelle rsa e nelle strutture di assistenza a lungo termine in vari paesi. Secondo il centro europeo, esiste sia un tasso di vaccinazione incompleto tra gli operatori sanitari (si stima che oltre il 20% non sia ancora immunizzato), sia probabilmente anche il fatto che la protezione vaccinale negli anziani potrebbe essere più debole e più breve. Una situazione che quindi necessita di aggiustamenti, e non solo in Europa. Israele, ormai “ex” Paese virtuoso, registra in un solo giorno 2.000 nuovi contagi (mai tanti da mesi) e sta valutando l’opportunità di somministrare una terza dose di vaccino Pfizer agli over 60, prima ancora che non arrivi l’autorizzazione formale da parte della FDA statunitense.

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