Le forti inondazioni che hanno colpito il nord Italia nei giorni scorsi hanno provocato l’evacuazione di migliaia di italiani. Giorni di acquazzoni hanno causato lo straripamento dei fiumi e diverse città della regione sono state inondate. Il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci ha detto a Radio 24 dell’evacuazione di almeno cinquemila persone. “Ma quel numero potrebbe aumentare”, ha detto Musumeci.
Nel frattempo, lo riferisce il canale televisivo italiano Rai almeno tre morti. Ad esempio, il cadavere di una donna tedesca è stato ritrovato sulla spiaggia di Cesenatico e un uomo anziano è rimasto ucciso quando la sua casa nelle campagne vicino a Cesena è stata allagata.
Soprattutto nel nord Italia, le piogge prolungate provocano allagamenti. Ad esempio, il fiume Savio è straripato nel comune di Cesena, nel cuore dell’Emilia-Romagna. I residenti sono stati quindi costretti a salire sul tetto in attesa dei soccorsi degli elicotteri. In città le strade sono allagate, l’elettricità è interrotta in alcuni quartieri ei danni materiali sono importanti. Gli sfollati sono stati ospitati in palestre e scuole, tra gli altri luoghi.
I circa 100.000 abitanti della città sono stati invitati a resistere alla tentazione del turismo disastrato e ad abbandonare il piano terra se abitano vicino al Savio. “State attenti, non siate curiosi, affinché un disastro non si trasformi in tragedia”, ha detto il sindaco Enzo Lattuca alla Rai. Anche il Comune di Venezia si prepara a proteggere la città dai danni.
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