“Per fortuna sono abituato a festeggiare grandi vittorie, affronto questa partita con il sorriso, con molto ottimismo e con gioia per il bene della mia famiglia e dei miei amici”
Paura e fiducia. Il più grande di sempre, di tutti. Un nome conosciuto in tutti gli angoli del pianeta. Il mondo trema per Pelle, eterno re e simbolo del calcio, titolo conteso con l’altro grande da poco scomparso: Diego Armando Maradona. Rei per sei giorni è stato ricoverato all’ospedale israelita Albert Einstein di San Paolo, sabato era chirurgia del colon per un sospetto tumore. L’esame istologico chiarirà.
A 80 anni, il fisico della Perla Nera sta dimostrando il suo valore, da varie operazioni all’anca che gli hanno impedito a lungo di camminare in sicurezza, dall’ultimo ricovero nel 2019 a Parigi per un’infezione alle vie urinarie, da uuna sospetta depressione di cui parlava suo figlio ma che lo stesso Pelé si affrettò a negare. Lui, leggero e aggraziato quando era in campo, misurato fuori, non ha perso l’ironia e la voglia di vincere. “Affronto questa partita con il sorriso sulle labbra, tanto ottimismo e gioia vivo, circondato dall’amore della mia famiglia e dei miei amici”, ha detto il campione sui social network, nel tentativo di rassicurare il mondo.
Attualmente in terapia intensiva, dalla quale dovrebbe essere dimesso martedì, Pelé è ricoverato da martedì scorso. Entrato in ospedale per controlli cardiaci e test di laboratorio che dovrebbero essere di routine, è stato operato sabato. Che non stesse bene si comprese subito, il suo entourage aveva cercato di rassicurare con frasi circostanziali e inutili. Si è parlato di uno svenimento, sempre smentito dal campione tramite i social, ma l’ammissione di dover combattere contro un tumore è stata data da lui stesso. “Mi sono operato sabato per una presunta lesione al colon destro. Il tumore è stato identificato durante i test di cui ho parlato la scorsa settimana. Amici miei, grazie mille per i vostri gentili messaggi. Ringrazio Dio perché mi sento bene e per aver permesso al dottor Fabio e al dottor Miguel di prendersi cura della mia salute”.
Pelé ha fede e il mondo intero con lui, non solo calcio. L’ex campione triplo campione del mondo con il Brasile, è un’icona senza tempo, resistente al tempo e alle generazioni che passano ma che continuano a vivere nel suo mito. “Per fortuna ho l’abitudine di festeggiare grandi vittorie con te”, augura Pelé a se stesso ea tutti i tifosi. Il giornale brasilianoo palloncino
ha un’intera sezione dedicata a Notizie da Pelé
, non è difficile capire perché. La decisione di pubblicizzare la malattia per rassicurare il mondo è un altro colpo di stato in una carriera senza fine, in cui ha incantato le folle.
Il mito di Pelé crebbe dentro e fuori dai campi, con i mitici film di Fuga verso la vittoria
, quello con il leggendario calcio aereo e il gol contro i nazisti, il biografo Pelle che ha portato sul grande schermo il riscatto di un giovane cresciuto nelle favelas e diventato il dio del calcio.
Il Viso ma è sempre lo stesso, sorridente e spensierato. Anche nell’ultima foto postata sui social, quella in cui ha rivelato di avere il tumore. Indossava la maglietta oro verde brasiliano, in mano l’immancabile pallone, compagno di una vita irresistibile, con cui Pelé vuole segnare un altro grande gol.
6 settembre 2021 (modificato il 6 settembre 2021 | 22:58)
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