Atalanta, Zapata talismano Champions: ora fa paura anche a Klopp | notizia

Parlare di un’occasione sprecata dopo il 2-2 in rimonta contro l’Ajax è uno dei più grandi complimenti che si possano fare alAtalanta, certifica una svista, anche se in buona fede: questa squadra non lo è seconda Champions League nella sua storia, eppure è già considerato spaventoso da tutti. Grazie a un’invidiabile struttura di gioco che ha in Tabacco Zapata un magnifico impilatore.

L’attaccante colombiano, decisivo anche ieri, non ha sofferto affatto all’esordio nella coppa più prestigiosa: con la doppietta contro l’olandese ha raggiunto quota tre gol in due partite, con un’incredibile media di un gol ogni 57 ‘. Contando anche l’ultima edizione della Champions League, da titolare ha preso parte a sei reti in cinque presenze (quattro reti e due assist). Una soddisfazione che per Zapata raggiunge il suo Paese perché è diventato il terzo giocatore colombiano con tre gol nelle prime due partite di Champions League della stagione Lega dopo Faustino Asprilla (Newcastle 1997/98) e Jackson Martinez (Porto 2014/15).

Con Papu Gomez è lui il vero intoccabile di Gasperini, che nel tridente offensivo al massimo si lascia libero di scegliere la terza casella mescolando le carte tra Ilicic, Lammers, Malinovskyi o Pasalic. L’eventuale sostituto diretto è il connazionale Muriel, capace di segnare 19 gol la scorsa stagione e tuttavia meno adatto al ruolo del finalizzatore che l’Atalanta, così abbondante nella produzione di occasioni offensive, ha bisogno. Compreso il campionato, Zapata ha cinque gol in sette partite in questa stagione, con una media di un gol ogni 98 minuti.

Figure capaci di allarmare qualcuno sul Liverpool, doppia avversaria delle prossime gare europee (3 novembre a Bergamo, 24 ad Anfield). Sfidare i campioni in carica – tra gli altri senza Van Dijk – con uno Zapata come questo lascia più margini di manovra per un’azienda. Klopp, che in un momento ignaro aveva già elogiato l’Atalanta, è ammonito: anche la dea non può essere sottovalutata, né la forma del colombiano.

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