Capitol Hill, America sotto shock per i nuovi video. “Donald Trump sapeva tutto”

Capitol Hill, America sotto shock per i nuovi video.

L’America è scioccata dalle immagini senza precedenti e spaventose dell’attacco armato al Congresso mostrate dall’accusa, che oggi ha concluso la sua denuncia nel processo di impeachment dopo le 16:00. Donald Trump, “Il capo istigatore”. Tanto che lo stesso Joe biden, sebbene non abbia seguito il processo dal vivo, ipotizza che “qualcuno possa aver cambiato idea”. Lo si scoprirà nel fine settimana, quando è prevista la sentenza, dopo che la difesa deciderà di limitare il proprio intervento a venerdì. Ma sta diventando sempre più imbarazzante per i repubblicani assolvere il loro ex presidente di fronte ai coltelli dell’accusa e ai nuovi sviluppi.

Donald Trump “ha dato il via all’assalto”. Guarda i nuovi video del processo di impeachment

Quella telefonata delle 2 del pomeriggio

Come le rivelazioni del senatore repubblicano dell’Alabama Tommy Tuberville, che ha detto che subito dopo l’attacco a Capitol Hill, ha informato Trump che il suo vice Mike Pence era stato appena evacuato. La telefonata è arrivata poco dopo le 2 del pomeriggio, quando l’allora presidente ha twittato che Pence non aveva avuto il coraggio di ribaltare la vittoria di Joe Biden. O come le accuse mosse dal ministero della Giustizia, che per la prima volta collegava direttamente le parole del comandante in capo all’azione di un gruppo estremista. “All’avvicinarsi della cerimonia di inaugurazione, Jessica Watkins ha indicato di essere in attesa di istruzioni dal presidente Trump”, scrivono i pubblici ministeri nell’inchiesta contro uno dei leader del gruppo paramilitare di destra Oath Keepers.

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Trump inchiodato in 4 casi

Finora, almeno quattro rivoltosi arrestati hanno affermato in tribunale di aver seguito le chiamate di Donald per attaccare il Campidoglio. Dichiarazioni simili citate il terzo giorno del processo Trump potrebbero peggiorare la sua posizione. Intanto i procuratori dell’impeachment hanno tentato di inchiodarlo usando le sue stesse parole, i suoi tweet, i suoi comizi, le sue minacce, in un’efficace ricostruzione con video e audio capace di svelare più in deepità tutta la violenza e la premeditazione dell ‘attacco. Il Paese e il Senato hanno rivissuto l’incubo del 6 gennaio come in un film dell’orrore. Tra le nuove drammatiche riprese dalla CCTV interna c’è l’evacuazione di Mike Pence e della sua famiglia mentre i rivoltosi chiedevano la sua impiccagione. Oppure la relatrice Nancy Pelosi si è barricata con i suoi collaboratori mentre gli aggressori irrompevano nel suo ufficio chiedendole preoccupati “dove sei, Nancy?”: Una scena degna di Shining.

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L’accusa fa pressione su Trump

“Erano pronti ad uccidere Pence e Pelosi”, ha insistito l’accusa. Ma anche il senatore repubblicano Mitt Romney ha avuto un brutto momento e, dopo aver visto il filmato per la prima volta, si è reso conto di essere stato salvato da un agente che lo aveva indirizzato nella giusta direzione. Un’altra clip mostra il leader del senatore repubblicano Chuck Schumer costretto a tornare indietro, guidato dalla scorta con le pistole in mano. Molti parlamentari temevano per le loro vite e hanno inviato messaggi ai familiari, come rivelato dal deputato Eric Swalwell, uno dei ministri pubblici. L’accusa ha quindi cercato di dimostrare come l’assalto non sia stato solo il risultato della precedente manifestazione ma il culmine di una “grande bugia”, di un piano preparato per almeno 5-6 mesi per evocare la frode in caso di sconfitta e scatenare il quadrato di risposta. Trump, secondo l’accusa, sapeva cosa si stava tramando sui social media e ha alzato le spalle agli allarmi dell’FBI. E quando l’attacco al Campidoglio è stato lanciato, l’ha guardata “arrapata come se fosse un reality show”, ha ignorato le chiamate di consiglieri e familiari per spegnere le fiamme e non ha alzato un dito, nemmeno mostrando alcun segno di pentimento.

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