“E’ solo un esercito virtuale” – Corriere.it

di Monique Guerzoni

L’idea di attivismo molto presente sul web ma poco “reale”. Draghi spiegherà oggi che guarda con fiducia alla ripresa. Gelmini: gli italiani difendono la libertà conquistata

La sera, quando il giorno cruciale è alle spalle e il fallimento della manifestazione no vax rimbalza sui social, il sollievo del governo è evidente. Il ministro Luciana Lamorgese ha ringraziato le forze dell’ordine per l’impegno con cui hanno occupato le stazioni e le piazze in una giornata “particolarmente complessa”. E Mariastella Gelmini riconosce che “gli italiani sono ragionevoli, lo capiscono” lui passa verde non è un elemento di vincolo, ma uno strumento per difendere spazi di libertà faticosamente conquistati”.

Il Lega non sono d’accordo e continuare a combattere. Ieri in commissione alla Camera ha votato l’abolizione del pass verde, movimento che ha fatto (molto) arrabbiato Enrico Letta. La maggioranza resta dunque divisa sulla lotta al Covid. Ma a Palazzo Chigi c’è soddisfazione, perché l’avvio della certificazione verde anche per treni, aerei, navi e personale scolastico è andato avanti senza incidenti. Segno che l’esercito dei “no green pass” è più virtuale che reale, si muove molto sul web e, fortunatamente, poco nei luoghi. Il ministro Lamorgese, che esce rinforzato all’inizio di settembre, ha comunque chiesto di non abbassare la guardia: se è fomentato politicamente, anche i leoni da tastiera possono essere pericolosi.

Tuttavia, i cittadini sembrano aver compreso lo spirito e l’importanza del provvedimento e il governo può ora guardare alla ripresa di settembre con motivata fiducia. Mario draghi lo dirà oggi nel corso della prima conferenza stampa dopo la breve pausa estiva, segnata dalla drammatica crisi in Afghanistan. Prima di raggiungere il presidente francese Macron a Marsiglia, il presidente del Consiglio italiano risponderà ai giornalisti con il Ministri Bianchi, Giovannini e Speranza, che si è riunito due giorni fa per fare il punto sulla scuola e sui trasporti. La conferenza stampa doveva segnare la ripresa dell’azione del governo, anche se, secondo un ministro, “il governo non si è fermato nemmeno ad agosto”.

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Al centro dei pensieri del Presidente del Consiglio c’è sempre la scuola e il primo giorno del green pass obbligatorio era un po’ come la prova generale il 13 settembre, quando suona la prima campana e dieci milioni di persone iniziano a muoversi. Cifre entusiasmanti, che inevitabilmente avranno un impatto sulla diffusione del virus. Speranza è preoccupato e si prepara a lanciare nuovi appelli agli italiani: “Il vaccino è l’arma fondamentale. Il 70% delle persone con più di 12 anni ha preso la doppia dose e questo è un dato straordinario, ma se vogliamo tenere duro dobbiamo continuare ad aumentare questo numero”.

Draghi è anche preoccupato per la riapertura delle scuole, ma allo stesso tempo convinto che il governo abbia fatto “il possibile, molto scrupolosamente” per non fallire. la scommessa per tornare in classe. Dobbiamo partire in sicurezza, ripete il presidente in seduta privata, non solo per garantire la qualità dell’insegnamento, ma anche per restituire ai bambini la socializzazione persa durante i lunghi mesi di papà. Il piano per affrontare la caduta e il calo delle temperature è pronto: protocolli, sorveglianza, confronto serrato con le regioni. E la (cauta) fiducia con cui si prevede la riapertura delle scuole deriva anche dal numero delle vaccinazioni. In governo rilevano che l’obiettivo fissato dal commissario Figliuolo è stato raggiunto e che c’è stato un forte ricorso alla vaccinazione tra gli insegnanti e nella fascia più vulnerabile in questa fase: i giovani.

2 settembre 2021 (modificato il 2 settembre 2021 | 09:04)

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