Gli stronzi non erano solo Pirlo caro Gattuso

(di Arturo Minervini) – Prospettive. Le inclinazioni. Soggettività. “Cosa penso di Pirlo alla Juve? Adesso me lo scopo! “ Disse Rino Gattuso chiesto dell’arrivo dell’ex compagno di squadra sulla panchina della Juventus. E aveva ragione, perché è ben consapevole della pressione esercitata da coloro che formano la Vecchia Signora.

Quello che potrebbe aver sottovalutato, però, è che questo tipo di pressione colpisce chi si siede in panchina di una squadra che ha milioni di persone che vivono in simbiosi con essa allo stesso modo. Napoli è passione, passione, opinioni, follie tecniche, opinioni, scienziati, filosofi del calcio. Non da oggi. Non da quando è arrivato Gattuso. È nato e morirà così.

Il buon Growl non dovrebbe quindi essere sorpreso se ogni loro decisione viene analizzata dappertutto.: in TV, sui giornali, nei bar, sul web, nelle chat di WhatsApp e anche nelle mailing list. Napoli è la città dei maestri per eccellenza. Vero, presunto, aspirante, fallito. Ma maestri, senza dubbio. E Gattuso non deve certo preoccuparsi, come ha fatto dopo la vittoria di Bologna.

Rimani libero, totalmente libero di fare le tue scelte. E lo farà. E vincerà (si spera) o perderà (si spera di no) con loro. E siamo sicuri che nessuno sarà nemmeno in grado di cancellare queste idee. Gattuso rivendica una libertà di scelta che gli appartiene, che va tutelata. Ma Gattuso non deve cadere nell’errore di essere sconvolto, o di pensare che alcune voci verranno messe a tacere dopo la sua esplosione. Questa è la bellezza del calcio. La discussione, l’opinione contraria, la voce stonata. Non ti arrabbiare Rino. Dovrebbe saperlo, per lui vale la stessa regola del suo amico Pirlo. Anche i fottuti sono suoi.

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