L’inchiesta che mette in difficoltà Jair Bolsonaro

Tra i dati più allarmanti emersi finora sulla gestione dell’epidemia c’è la mancata risposta del governo a 53 delle 81 e-mail ricevute dalla società di biotecnologie Pfizer in merito al progetto di acquisto del suo vaccino contro il coronavirus, cosa che ha fatto in modo significativo. rallentare la fornitura e la somministrazione di vaccini nel Paese.

Randolfe Rodrigues, senatore dell’opposizione e vicepresidente della commissione d’inchiesta, ha definito “tragiche e dolorose” le conseguenze di questo comportamento: ad oggi solo il 26% dei brasiliani ha ricevuto la prima dose del vaccino contro il coronavirus e e stima che la maggior parte della popolazione over 60 non avrà ricevuto entrambe le dosi fino a settembre. Alla domanda sul motivo per cui il governo stava bloccando la fornitura di vaccini a Pfizer, Bolsonaro ha scherzato sul fatto che i vaccini trasformano le persone in coccodrilli.

La specialista in malattie infettive Luana Araujo, che ha partecipato alle udienze a Brasilia, ha detto alla commissione che “abbiamo avuto il tempo, abbiamo avuto gli strumenti – un invidiabile sistema sanitario di base – eppure abbiamo continuato a insistere sulla strada sbagliata”. Secondo Araujo, il governo ha “scelto di ignorare l’esperienza del resto del mondo” e ha continuato a gestire la pandemia con una “combinazione di arroganza e ignoranza” che si è rivelata “troppo pericolosa”.

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Le accuse di cattiva gestione dell’epidemia emerse dalle prime settimane di inchiesta hanno gravemente danneggiato la reputazione del presidente, ma è ancora troppo presto per capire se Bolsonaro ne uscirà davvero indebolito.

L’inchiesta dovrebbe concludersi ad agosto, ma potrebbe continuare fino a ottobre. Alla fine, la commissione proporrà una serie di indicazioni e azioni raccomandate, tra cui un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio o di impeachment nei confronti di Bolsonaro, che potrebbe quindi impedirgli di candidarsi alle presidenziali del prossimo anno.

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Secondo alcuni analisti, il danno alla reputazione di Bolsonaro dovuto all’inchiesta potrebbe riaprire la strada al ritorno in politica di Luis Inácio Lula da Silva, storico leader del principale partito di sinistra brasiliano (Partito dei Lavoratori), presidente di Brasile dal 2003 al 2011, nonché una grande critica all’opera di Bolsonaro. Secondo altri, invece, Bolsonaro potrebbe fare ancora relativamente bene.

Matias Spektor, professore di relazioni internazionali alla Fundação Getúlio Vargas di Rio de Janeiro, ha detto a tutti Tempo finanziario che nonostante un ampio consenso sul fatto che il governo abbia gestito male la pandemia, Bolsonaro continua ad avere il 20-30% di approvazione tra gli elettori. Inoltre, anche se alcuni politici hanno cercato di sfruttare l’inchiesta per ottenere visibilità, finora nessuno degli alleati del presidente ha deciso di lasciare il governo, quindi non sembra essersi ancora aperta una crisi importante. .

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