L’UE non concede brevetti sui vaccini all’Africa, ma dà “nuovo slancio”

Leader europei e africani al vertice UE-Africa a Bruxelles, tra cui Ursula von der Leyen (Commissione europea), il presidente Abdel Fattah al-Sissi (Egitto), Cyril Ramaphosa (Sud Africa), Macky Sall (Senegal), Charles Michel (Consiglio d'Europa), ed Emmanuel Macron (Francia), Uhuru Kenyatta (Kenya), Kais Saied (Tunisia) e Tedros Adhanom Ghebreyesus (OMS).  foto dell'AEP

Leader europei e africani al vertice UE-Africa a Bruxelles, tra cui Ursula von der Leyen (Commissione europea), il presidente Abdel Fattah al-Sissi (Egitto), Cyril Ramaphosa (Sud Africa), Macky Sall (Senegal), Charles Michel (Consiglio d’Europa), ed Emmanuel Macron (Francia), Uhuru Kenyatta (Kenya), Kais Saied (Tunisia) e Tedros Adhanom Ghebreyesus (OMS).foto dell’AEP

Negli ultimi due giorni, il vertice UE-Africa non è riuscito a realizzare la svolta che il Sudafrica in particolare chiede da oltre un anno. Tutte le proposte di testo da parte africana che contenevano la parola “licenza obbligatoria” (parti obbligatorie del brevetto del vaccino) sono state rimosse dalla dichiarazione finale dei paesi dell’UE. Secondo funzionari europei preoccupati, un certo numero di paesi dell’UE si è nascosto dietro l’ampia schiena di Berlino.

La presidente della Commissione europea von der Leyen ha riconosciuto dopo il vertice tra i 27 capi di governo europei e più di 40 capi di governo africani che il divario sui brevetti sui vaccini non era stato colmato. Si aspetta comunque di trovare un compromesso entro pochi mesi, anche se non ha specificato come.

Vaccini che salvano vite

Da quando i vaccini corona di BionTech/Pfizer e Moderna sono entrati in produzione (inizio 2021), l’Africa e l’India hanno spinto per rilasciare il brevetto in modo da poter produrre anche loro stessi i vaccini salvavita. Circa l’11% delle persone in Africa è completamente vaccinato, nell’UE questa cifra supera di gran lunga il 70%.

Tuttavia, l’UE non vuole sentire parlare di licenze obbligatorie. Secondo i paesi dell’UE, un brevetto applicato non aiuta i paesi africani perché la “prescrizione” da sola non garantisce la produzione di vaccini. Richiede anche le fabbriche per produrre i vaccini, le conoscenze tecnologiche per questo, la fornitura di materie prime, le fiale e lo stoccaggio.

L’UE sta aiutando l’Organizzazione mondiale della sanità a produrre la propria versione del vaccino Moderna in sei paesi africani. Alla fine, sarà anche necessario produrre vaccini contro altre malattie, come la malaria.

L’UE si è impegnata venerdì a fornire almeno 300 milioni di dosi di vaccino aggiuntive all’Africa entro l’estate, oltre ai 150 milioni di dosi già consegnate. Anche i paesi africani sono supportati (con soldi e personale) per ottenere le iniezioni.

“Nuovo slancio”

I leader africani ed europei hanno parlato di un “nuovo slancio” nella cooperazione tra i due continenti. L’UE ha promesso un pacchetto di investimenti di 150 miliardi di euro nei prossimi sette anni. Si tratta di una somma di denaro proveniente dal bilancio dell’UE, dagli Stati membri, dalla Banca europea per gli investimenti e da investitori privati. Al momento non ci sono nuovi soldi (aggiuntivi), ma i flussi di denaro esistenti saranno messi in comune meglio e utilizzati in modo più mirato, soprattutto per la rivoluzione verde e digitale in Africa.

Da un piano di investimenti simile (44 miliardi di euro) presentato all’ultimo vertice UE-Africa del 2017, è difficile determinare esattamente cosa abbia portato. Molto, secondo le autorità europee competenti, ma difficile da misurare a causa della frammentazione della spesa. Von der Leyen ha annunciato un rigoroso monitoraggio dell’attuazione del nuovo piano.

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