Occupanti russi a Kherson: “Vogliamo far parte della Russia”

Occupanti russi a Kherson: “Vogliamo far parte della Russia”

Quando le truppe russe hanno catturato Kherson due mesi fa, molti civili sono scesi in piazza per protestare. I russi hanno risposto lanciando granate flash e sparando ai civili.

Da allora è stato introdotto il rublo russo, le connessioni telefoniche e Internet ucraine sono state interrotte e i canali televisivi ucraini sono stati rimossi. Viene introdotto anche il curriculum scolastico russo. I residenti trovano sempre più difficile entrare in contatto con il mondo esterno. Non possono più fuggire in aree sicure in Ucraina.

Voci di referendum

Dall’inizio di marzo circolano voci su un possibile referendum nella regione di Kherson, dove i residenti potrebbero votare per la secessione dall’Ucraina. Simili finti referendum si sono svolti nel Donbass e in Crimea nel 2014.

Circa il 90% della popolazione del Donbass avrebbe votato per l’indipendenza e il 95% degli abitanti della Crimea avrebbe votato per l’annessione alla Russia. Il governo ucraino e l’OSCE hanno definito questi referendum “illegali” e “fraudolenti”.

Il 16 aprile sarebbero state stampate le schede elettorali per un referendum a Kherson, afferma il commissario parlamentare ucraino per i diritti umani. Fonti vicine al Cremlino confermerebbero anche che è in preparazione un referendum, riporta il sito di notizie russo, solitamente affidabile, Meduza.

vittoria simbolica

La città si trova vicino alla Crimea ed è un’importante base per l’offensiva russa nell’Ucraina meridionale. Con quasi 300.000 abitanti, è la città più grande su cui i russi hanno il controllo completo.

Il 9 maggio, la Russia celebrerà la vittoria sulla Germania nazista nel 1945 e Putin vorrà mostrare al suo popolo una svolta in questo giorno. Lenta l’offensiva nel Donbass, Putin potrebbe approfittare di un referendum a Kherson per dimostrare che la “denazificazione” dell’Ucraina sta andando bene.

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