Omicron spegne le luci a New York Un’ondata di contagi ma niente lockdown – Corriere.it

a partire dal Massimo Gaggi

Un mese fa, il sindaco ha promesso celebrazioni a Times Square per le vacanze. Ora la paura è tornata

è passato solo un mese da quando il sindaco Bill De Blasio ha annunciato trionfalmente che con i controlli del pass verde agli ingressi, i newyorkesi sarebbero tornati quest’anno per festeggiare in massa il capodanno a Times Square a Capodanno. Capodanno. Ma oggi,colpita dall’onda Omicron, la città ricade nell’incubo della pandemia


: ovunque file infinite di cittadini in attesa di essere testati in tende e furgoni medici situati in decine di incroci nelle cliniche City MD, nelle farmacie. A volte si aspettano ore con persone che migrano da un centro di test a un altro grazie alle app per telefoni cellulari che promettono code più brevi.

I numeri fanno paura – battere il record assoluto di contagi lo scorso gennaio per due giorni consecutivi (22.478 persone registrate ieri) – ma le autorità stanno cercando di mantenere la calma poiché, rispetto al passato, la maggior parte della popolazione vaccinata e la variante Omicron, seppur estremamente contagiosa, sembrano causare malattie più lievi rispetto a quelle delle precedenti ondate di pandemia . Alla domanda se intende chiudere le scuole, il sindaco, ormai agli ultimi giorni del suo mandato, risponde con un categorico no.

Ma, anche se per il momento non ci sono ordini di chiudere ristoranti, teatri e scuole, le luci della città iniziano a spegnersi spontaneamente, per il dilagare dei contagi e dei timori: dieci dei 32 musical di Broadway (tra cui i famosi Hamilton, Tina e Moulin Rouge) sono stati sospesi per contagi tra tecnici e discoteche. La stagione delle Rockettes, il corpo di ballo che dal 1932 celebra le feste di Natale con i suoi balli al Radio City Music Hall, stato completamente cancellato. Le aziende che hanno iniziato a richiamare il personale nei loro uffici di Manhattan stanno tornando in lavoro intelligente della casa. Il Cnn Chiude nuovamente la sua sede e allestisce piccoli flash studio per le trasmissioni che possono essere gestiti a distanza dai tecnici.

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Saturday Night Live, famoso spettacolo satirico, modificato all’ultimo momento, trasmesso senza pubblico, senza musica (nessun gruppo in studio) e con pochi attori sostituiti (la produzione non parla di contagi).

I ristoranti restano aperti, ma alcuni hanno deciso di prolungare le vacanze di Natale. Qualcosa di simile sta accadendo anche nell’istruzione: diverse università, come Cornell, hanno dovuto chiudere i loro campus a causa della rapida diffusione delle infezioni. Altri, come Yale nel vicino Connecticut, sono ufficialmente aperti, ma gli studenti hanno goduto di una lunga vacanza di Natale che durerà fino agli ultimi giorni di gennaio. Per quanto riguarda le scuole dell’obbligo, restano attive ma 900 classi sono state chiuse per contagi e 2.500 sono state sottoposte a misure restrittive.

La città resta comunque abbastanza viva, con un traffico intenso: gente demoralizzata, esasperata da un’emergenza permanente che dura da due anni, ma non molto spaventata. Sa che il virus sta di nuovo circolando ovunque, ma anche che è molto meno mortale. Gli esperti più pessimisti prevedono che L’America potrebbe avere mezzo milione o addirittura un milione di infezioni al giorno entro la fine di gennaio, e i ricoveri restano a livelli relativamente bassi, così come i decessiil. Un anno fa in questo periodo negli ospedali dello Stato di New York c’erano 8.800 pazienti con il coronavirus, oggi sono meno della metà: 3.839.

Resta un mistero, però, perché gli stati nordorientali dell’America, da New York al Connecticut, dal Massachusetts al Rhode Island al Vermont (che sono i più vaccinati d’America), sono anche quelli con il maggior numero di infezioni. Può dipendere da fattori climatici. Ma è anche vero che qui le patologie sono meno numerose
grave e gli ospedali non sono ancora sotto pressione mentre altri Stati, dall’Ohio al Kansas, sono già in emergenza. E il Nebraska avverte che presto dovrà razionare le cure: decidere cioè quali pazienti gravi ricoverare in spazi limitati di terapia intensiva.

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19 dicembre 2021 (modifica 20 dicembre 2021 | 8:25)

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