Salvataggio gollista, Le Pen non trafigge – Corriere.it

dal nostro corrispondente
PARIGI – Due francesi su tre non sono andati a votare al primo turno delle elezioni regionali svoltosi ieri. È stato battuto un nuovo record di astensione, percentuali così basse erano state osservate solo per alcuni referendum. Questo elemento può essere utilizzato come la consolazione è per il partito di Emmanuel Macron, La République En Marche, che tutti pensavano sarebbe andata male ma non così male – arrestato al 10% a livello nazionale, umiliato nella regione Hauts-de-France – sia per l’addestramento di Marine Le Pen, il Rally Nazionale, andato molto meno bene del previsto e quindi può mancare la presidenza regionale, che da tempo cerca di darsi un tono più istituzionale.

Attualmente gli unici soddisfatti sono gli uomini della destra gollista, repubblicani, o quelli che hanno lasciato il partito di Sarkozy pur rimanendo in questa sfera politica come Xavier Bertrand, il presidente della regione degli Hauts-de-France del Nord che sarà probabilmente riconfermato. Bertrand il protagonista del capolavoro politico del giorno, e non è un caso che sia stato tra i primi a parlare, in toni solenni e marziali, già come candidato alle prossime elezioni presidenziali (primavera 2022): cinque anni fa, in serata al primo turno, eravamo secondi , 16 punti dietro al Front National (oggi Rassemblement national, ed). Questa volta, le donne e gli uomini della regione Hauts-de-France sono chiaramente in testa. A loro va la mia profonda gratitudine. Ci siamo rotti la bocca al Rally Nazionale.


Secondo le prime stime Bertrand ottiene il 44% dei voti, ben davanti al candidato lepenista Sébastien Chenu, al 24,4%, che i sondaggi hanno invece dato molto più alto. In terza posizione la candidata ambientalista sostenuta dalla sinistra Karima Delli con il 18%. La lista di Laurent Pietraszewski sostenuta dalla Lrem, partito di Macron, non supera la soglia del 10% e quindi non si qualifica al secondo turno. un’altra fonte di soddisfazione per Bertrand, e umiliazione per la maggioranza presidenziale: per indebolire Bertrand e ridurre le sue ambizioni per il Palazzo dell’Eliseo, in campagna elettorale pezzi grossi come il ministro degli Interni, Grald Darmanin, o della Giustizia, erano passati su Pietraszewski Eric Dupond Moretti. Sono entrati nella lista, ma sono stati rifiutati a titolo definitivo.

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Vieni Macron, anche l’altra favorita per le presidenziali del 2022, Marine Le Pen, ha ottenuto un pessimo risultato. Ma se Macron l’avesse pianificato, per Marine Le Pen una sorpresa. I sondaggi mettono i suoi uomini avanti in almeno cinque regioni, ma resta alla sua portata solo la Paca (Provenza-Alpi-Costa Azzurra), dove l’ex ministro di Sarkozy, Thierry Mariani, sostenuto dall’Assemblea nazionale, non ancora del tutto ritirato contro Renaud Muselier, candidato di destra sostenuto da i macronisti. Mariani per non più preferito e potrebbe ripetersi lo scenario delle precedenti regionali, quando Marine Le Pen non ottenne nemmeno la presidenza. Al primo turno vincono i vecchi partiti: la destra (29%) e la sinistra socialista (18%), mentre il Rn scende al 19% e il Lrem al 10%. Domenica il secondo turno.

20 giugno 2021 (modificato il 20 giugno 2021 | 22:28)

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