tre indizi non lo dimostrano. La vera bandiera rossa è arrivata giovedì. Ora solo una password …

La sconfitta nel derby è un duro colpo da subire. Difficile per come è arrivato, perché ora l’Inter è fuggita con 4 punti di anticipo e perché gli altri corrono minacciosi dietro di loro. Difficile per questo approccio condominiale troppo morbido e amichevole, ma soprattutto per la fragilità nella fase difensiva che si è trasformata in un piccione abbattuto da Lautaro e Lukaku contro gli sfortunati Kjaer e Romagnoli. Col senno di poi, uno degli errori più evidenti di Pioli potrebbe essere stato proprio quello di affidarsi eccessivamente alle capacità dei suoi centrali e di fare affidamento sul testa a testa dell’argentino contro Simon e del belga contro Alessio, sacrificando di fatto i difensori rossoneri. alla travolgente offensiva nerazzurra.

Oggi Romagnoli occupa il primo posto della hit parade dell’intolleranza milanese. Sui social è il più preso di mira dai tifosi, purtroppo visto quanto visto in campo. Alla presenza del gigante dell’Inter, il difensore della Lazio sembrava un ragazzino disorientato e al di là della sfortunata prestazione nel derby, è chiaro che il capitano del Milan è quello che ha più bisogno di lui. Una tregua, se non altro per riordinare le sue idee e uscire dal mixer multimediale in cui è entrato.

Non che il suo compagno Kjaer sia da meno, anzi. In due gol su tre manca la sua attenzione, quella che per tutto il 2020 lo aveva reso uno dei difensori più affidabili dell’intero campionato italiano.

In difesa parziale dei due centrali rossoneri, dovremmo soffermarci un attimo su tutta la fase difensiva del Milan. Troppo facile per l’Inter raggiungere il cancello di Donnarumma senza nessun tipo di opposizione. Kessiè vive un comprensibile momento di vapore dopo aver tirato il carrello praticamente da solo per tutta la prima metà della stagione, Tonali non è Bennacer (o almeno non ancora) e l’assenza del centrocampista algerino è preoccupante, ma anche Saelemaekers non sta dando il meglio momento di forma.

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Ma andrei oltre la preoccupazione dell’unica sconfitta. La sconfitta contro lo Spezia è da considerarsi preoccupante da destra e può essere classificata sotto la rubrica di “battuta d’arresto inaspettata”, che in un campionato vissuto ad altissimo ritmo (toccò anche l’Inter contro la Samp, alla Juve con la Fiorentina, ecc. ecc.) E anche il colpo subito nel derby, contro un’Inter in gran forma, potrebbe essere preso in considerazione.

Temo che la vera sveglia suoni a Belgrado, quando una squadra troppo morbida per avere ambizioni di successo è stata ricostituita da una stella rossa in inferiorità numerica. Attenzione, non credo che il Milan avrà problemi in qualifica, il divario tecnico tra le due squadre è troppo grande, ma i segnali arrivati ​​giovedì scorso dovrebbero essere studiati con attenzione dagli allenatori di Milanello, per evitare pericolosi contrattempi.

Dovevamo vincere la trasferta contro la squadra di Stankovic, chiudere subito la conversazione e poter affrontare il ritorno (parentesi rosa tra le parole Inter e Roma) con serenità e adeguato turnover. A Milano, però, non tutti l’hanno capito e l’ammissione è arrivata da Pioli, non subito dopo la partita, ma alla vigilia del Derby: “A fine partita sono rimasto deluso, ho visto la finale, non l’abbiamo fatto. rischiare tutto ma non volevamo puntare al terzo gol, è un errore che non vogliamo ripetere, lo stesso errore fatto a Firenze lo scorso anno ”.

Esattamente quello che abbiamo pensato tutti mentre guardavamo la partita: sembrava vedere la squadra goffa, superficiale e poco convinta del pre-lockdown.

Ecco perché ora dobbiamo scacciare gli oscuri fantasmi evocati dai gufi e ridiventare Milano. Parola d’ordine: giovedì cancella la stella rossa, poi affronta la Roma con orgoglio e malizia domenica sera all’Olimpico. A ricordare a tutti, i tifosi rossoneri interessati, ma anche a tutti coloro che hanno voglia di recitare il de profundis al gruppo Pioli, quante meraviglie calcistiche il Milan ha saputo produrre da giugno.

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Questa squadra non può essere solo una meteora. È ora di dimostrarlo al mondo.

di Fabrizio Tomasello

(Giornalista, ideatore e conduttore di “Passione Rossonera” su Radio Radio, l’unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan.)

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