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Davide Bais ha vinto la difficile settima tappa del Giro d’Italia. Il 25enne italiano, che non aveva mai registrato una vittoria da professionista prima, faceva parte di un gruppo di testa e ha superato quasi l’intera tappa.
Erano previsti spettacoli prima della lunga salita finale, ma questo non si è concretizzato. Il gruppo ha deciso di assegnare la vittoria di tappa a uno dei primi ed è risalito con calma. Nessuno dei favoriti per la vittoria assoluta al Giro d’Italia ha cercato di risparmiare tempo sulla concorrenza.
Di conseguenza, la maglia rosa è rimasta nelle mani del norvegese Andreas Leknessund, del team olandese DSM.
Guida un gruppo di quattro persone
La fuga di giornata si è presto formata nella tappa più lunga di questo Giro. Bais, Simone Petilli, Karel Vacek e Henok Mulubrhan formavano il gruppo di testa di quattro e il gruppo ha dato loro un vantaggio considerevole. Il primo aveva addirittura un vantaggio di oltre dodici minuti sul gruppo.
Durante la prima salita di giornata, di seconda categoria a Roccaraso, l’eritreo Mulubrhan ha dovuto rinunciare. Il gruppo, guidato da DSM, deve ancora tentare di colmare il divario con le fughe sulla prima salita.
È stato solo sui fianchi della penultima salita, a 40 chilometri dal traguardo, che altre squadre si sono presentate per dare una caccia al gruppo di testa.
Ma il divario era ancora così grande – dieci minuti – che è diventato subito chiaro che la battaglia per la vittoria di tappa sarebbe stata tra i primi tre.
Una lunga salita (26,5 chilometri al 3,4%) al suolo imperiale del Gran Sasso, dove Erik Breukink conquistò la maglia rosa nel 1989, è stata l’ultima parte della settima tappa.
Lo spettacolo atteso su questa salita non si è concretizzato. I favoriti hanno cavalcato insieme sulla neve. Tre minuti prima di tagliare il traguardo, Bais aveva già vinto la tappa.
Corona in gruppo
All’inizio della tappa, il gruppo aveva due corridori in meno. Giovanni Aleotti (Bora-hansgrohe) e Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck) non hanno più potuto iniziare a causa di un’infezione da corona. Ieri è stato anche il caso di Clément Russo (Arkéa Samsic).
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