TORINO. L’assassino di ritirato da Santa Rita, corpo ritrovato ieri pomeriggio nel suo alloggio di via Tripoli 4, è stato arrestato nella notte alla stazione di Porta Nuova. È stato arrestato dai fucilieri con l’aiuto delle forze dell’ordine: l’uomo è stato identificato grazie alle telecamere di sorveglianza della stazione.
Camminava con i vestiti ancora macchiati di sangue: è un cinquantenne con molteplici pregiudizi, che aveva conosciuto solo di recente la vittima. L’assassino ha confessato durante la notte. Si chiama Salvatore Strano, 50 anni, senzatetto.
Un viaggio in treno
L’uomo arrestato dai fucilieri del commissariato di San Salvario ha dichiarato, durante il lungo interrogatorio davanti al pm Eugenia Ghi, di aver lasciato Torino subito dopo l’omicidio. Dalla stazione di Porta Nuova è fuggito nel cuneese, raggiungendo Fossano, con un regionale. Poi, in tarda serata, ha preso l’ultimo treno per Torino ed è tornato a Porta Nuova, poco prima di mezzanotte. Là è stato bloccato. I soldati, grazie all’immagine isolata delle telecamere del tabaccaio di via Tripoli, dove aveva comprato il pacchetto di sigarette pochi minuti dopo aver commesso il delitto, lo hanno riconosciuto dai suoi vestiti ancora macchiati di sangue. “In questi ultimi giorni – ha dichiarato Salvatore Strano agli inquirenti del comando provinciale – ho dormito con il pensionato. Ho perso la testa e l’ho colpito con i coltelli. Prima di scappare, ha preso una manciata di soldi dalla casa. Poco più di 200 euro. Con una banconota da 50, ha pagato le sigarette, lasciando le sue impronte insanguinate sul biglietto. Quando è stato arrestato, aveva 170 euro in tasca.
Indagini: i 6 indizi che hanno incastrato l’assassino
Molti elementi sono stati raccolti contro l’uomo arrestato. Davanti a cui ha confessato.
- 1) In primo luogo, le riprese riprese dal sistema privato di telecamere a circuito chiuso di una tabaccheria, dove l’assassino dopo il delitto ha acquistato un pacchetto di sigarette, sono state immediatamente distribuite per la ricerca a tutte le pattuglie di armi in servizio in città e provincia.
- 2) In secondo luogo, i fucilieri hanno trovato all’interno dell’abitazione in cui è stato commesso il delitto un’utile impronta digitale di confronto, che il RIS di Parma ha potuto attribuire nel giro di poche ore all’indagato, già registrata nel database.
- 3) Vestiti e scarpe usurati, ancora visibilmente intrisi del sangue della vittima, sono stati sequestrati.
- 4) Aveva in tasca il pacchetto di sigarette acquistato poco prima davanti all’abitazione della vittima, corrispondente alla marca indicata dal titolare dell’azienda pubblica.
- 5) Quinto elemento. L’uomo ha pagato le sigarette con una banconota da 50 euro macchiata di sangue, sequestrata dai carabinieri con una banconota in più con altre lievi tracce di sangue trovate nel portafoglio.
- 6) Aveva anche un leggero taglio sul dorso della mano, probabilmente causato mentre lottava con il povero vecchio.
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