analisi tecnica della staffetta perfetta. Mostruoso Jacobs, scatenato Tortu-Corriere.it

di Marco Bonarrigo

Gli Azzurri sono stati perfetti nei loro passaggi asimmetrici. Incredibile il calcolo degli intertempi dei nostri quattro atleti: Jacobs (che ha toccato qualche metro in più di tutti loro) con un 8″925

Possiamo vederlo con i nostri occhi, con quelli del milionesimo di secondo cronometro alle Olimpiadi di Tokyo o attraverso l’obiettivo di una delle 120 telecamere 8K poste lungo la pista: oltre ad averci reso estasiati. , la 4×100 vinta ieri dagli Azzurri intende occupare un capitolo nei futuri libri di testo di atletica leggera. Titolo: “La staffetta perfetta”.

Il Corriere ha creato uno speciale con atleti e atlete, programma, medaglie, storie e risultati in tempo reale: guarda lo speciale giochi Olimpici

Abbiamo vinto l’oro olimpico nell’evento più tecnico e doloroso del programma lanciato da Lorenzo Patta, un ex calciatore sardo di 21 anni che non aveva mai giocato una partita importante all’estero in vita sua.

L’abbiamo vinto con un favoloso ultimo giro di Desalu, che ha la 1751a volta nel mondo oltre i 100 metri (10”29) ma quando si tratta di correre con il baricentro inclinato a sinistra è uno dei corridori in curva più forti al mondo. E poi con Pippo Tortu, che ha avuto il miglior lancio della sua vita e Marcell Jacobs, che è andato più veloce di quando ha vinto la finalissima, toccando i 43 chilometri orari ai 180 metri di gara.

Ci vorranno giorni per decodificare con precisione i dati della gara, ma alcuni elementi sono già leggibili. Patta era solo sesto (su otto) nel tempo di reazione al tiro (0’154) ma fu fenomenale nel disegnare la linea di corsa ideale che, nell’ottava corsia, doveva puntare direttamente alla mano di Jacobs, un bersaglio di sette centimetri quadrati che doveva essere colpito con precisione da un arciere. I libri di testo parlano del momento perfetto per dividere il bastoncino di alluminio intorno ai 20-30 centesimi, i giamaicani (il vecchio Bolt davanti alla TV avrà urlato i suoi errori) ha impiegato un secondo, Lorenzo e Jacobs un decimo. MEDAGLIE TOTALI

READ  L'ispettorato chiede meno test nell'istruzione per ridurre la pressione | Interni

I giapponesi hanno incrociato confusamente i testimoni, come gli americani in semifinale: fuori gara. I nostri erano perfetti nei loro passaggi asimmetrici: mano destra per Patta, sinistra per Jacobs, destra per Desalu che a sua volta ha indicato la mano sinistra di Tortu perché all’inizio del rettilineo casalingo il cambio deve lanciare l’atleta verso l’interno.

Il calcolo degli intertempi 4×100 è un esercizio complesso perché le frazioni non sono tutte della stessa lunghezza ma i tecnici azzurri, che ci hanno fornito i dati, hanno un occhio molto allenato. Lorenzo Patta ha corso la sua frazione in curva e partendo da uno stop in 10.56, Jacobs (che ha fatto qualche metro in più di tutti gli altri) è stato mostruoso con un 8”925, Desalu ha tenuto (9 ”170) mentre Tortu si è scatenato come mai in vita sua: 8”845.

Gli studiosi (con una “formula” che non siamo qui a spiegare) illustrano il concetto di “L’unione che fa la forza” della staffetta 4×100 con un numero (in secondi) chiamano il cambio e rappresenta come la simbiosi tra i quattro velocisti produca un risultato migliore dei loro record individuali. L’indice prodotto ieri dagli Azzurri (2”70) è il migliore tra quelli prodotti da chi è salito sul podio durante le ultime edizioni dei Giochi. Nulla accade per caso, soprattutto nella staffetta.

Se vuoi rimanere aggiornato sulle novità di Tokyo 2020, iscriviti gratuitamente alla newsletter “Tokyo 2020 Olympics”. Arriva nella tua casella di posta ogni giorno per tutta la durata dell’evento. Basta cliccare qui.

7 agosto 2021 (modifica 7 agosto 2021 | 02:00)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *