Atalanta-Midtjylland 1-1: il gol di Romero salva la dea

La squadra di Gasperini pareggia 1-1 con i danesi grazie al gol dell’argentino al 79 ‘. 13 ‘Rete ospite Scholz. Alla Dea, al prossimo turno, basterà non perdere contro l’Ajax per passare

Dal nostro inviato Andrea Elefante

Un pareggio indolore, ma solo grazie al Liverpool che ha battuto l’Ajax: basterà un pareggio all’Arena di Amsterdam all’Atalanta tra una settimana per passare agli ottavi, ma dovrà pensare a lungo a quanto e come stasera ha rischiato il suicidio con Midtjylland e come il suo attacco continua a faticare: raggiungere i danesi, che per un’ora avrebbero meritato la vittoria e sfiorano addirittura il 2-0, gol di un difensore, Romero, e tardivo coraggio di una reazione che ha richiesto tempo e lasciato irrisolte molte falle nella squadra di Gasperini, irriconoscibili soprattutto in partenza.

SCELTE

Gasperini opta, come all’andata, per l’attacco “pesante”, con Gomez alle spalle della coppia colombiana Muriel-Zapata. Gosens recupera sulla fascia sinistra, un piccolo ribaltamento in difesa ea centrocampo: dietro c’è Palomino e non Toloi, nel centrocampista Pessina e non De Roon. Priske, con tanti assenti tra cui Sisto, sceglie un ulteriore difensore centrale (James), ma rafforza il settore centrale con Anderson e in avanti libera i guizzi di Outer Dryer e Mabil, con Kaba come sempre punto di riferimento centrale.

prima metà

I primi 45 minuti sono un incubo che si concretizza presto, quando è chiaro che Midtjylland non è la squadra battuta 4-0 in casa, ancora zero punti dopo quattro partite, ma soprattutto quando controlliamo che l’Atalanta lo faccia. non è qui. Atalanta, doppietta molto sbiadita per la squadra che solo una settimana fa aveva vinto 2-0 ad Anfield contro il Liverpool. Pesante alle gambe, soprattutto tra gli attaccanti, confuso, poco lucido, inghiottito in tutti i suoi meccanismi offensivi. Priske aveva scelto di sfruttarlo con un 3-4-3 che copriva una linea difensiva a cinque vie, sempre pronto a scatenare le sue doti offensive. Una squadra coraggiosa, brava a coprire ma anche a partire, beneficiando di una condizione atletica superiore che l’ha portata a giocare tanti secondi palloni, frantumando sempre sul nascere le idee dell’Atalanta. Il resto l’ha fatto il gol del 13 °, preceduto da un super rischio, con un solitario contropiede di Dreyer chiuso magnificamente da Djimsiti (minuto 8). Ma l’unica vera occasione di segnare da un irriconoscibile Zapata fallita (tiro alto su assist di Muriel, minuto 9), la squadra di Gasperini fallisce per un viaggio inarrestabile di Scholz, servito da banca centrale di Kaba . La reazione dell’Atalanta è stata più nervosa che tecnica, in particolare frustrata dalla poca lucidità della coppia d’attacco colombiana. Le uniche possibilità, si fa per dire, sono un colpo di testa centrale di Romero su cross di Freuler (16 °) e un sinistro di Pessina al 32 ‘.

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Seconda parte

Gasperini ha fatto una scelta clamorosa, ma probabilmente dettata dall ‘”insubordinazione” di Gomez e da una non parola all’allenatore alla fine del primo tempo, su sua richiesta di cambiare posizione: dentro Ilicic e fuori da Papua, ma anche se lo sloveno compare subito nella discreta serata d’ispirazione Atalanta per 20 ‘continua a lottare di testa, senza rendersi pericolosa. Al 18 ‘, infatti, rischia lo 0-2, quando di testa di Hoegh, Kaba sfiora con un tacco la traversa. È il campanello d’allarme a far tremare finalmente la squadra di Gasperini, che nel frattempo aggiunge Diallo, abbandonando Muriel, ma anche l’esperienza e la solidità di De Roon e Toloi. E finalmente riesce a schiacciare Midtjylland nella sua metà campo, che nel frattempo non ha più l’energia di prima. I nerazzurri sfiorano l’1-1 in due occasioni con Diallo, fermato da Hansen, e lo ritrovano finalmente al 34 ‘, quando un cross della destra di Hateboer trova un fenomenale distacco da Romero, che balza in testa Hoegh. L’ultimo seggio non porta al gol della vittoria, ancora voluto dal difensore argentino, ma il risultato di Anfield indica che nulla sarebbe cambiato: mercoledì prossimo ad Amsterdam sarà possibile anche pareggiare, ma servirà un’altra Atalanta.

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