Biathlon, Wierer terzo nello Sprint di Ruhpolding. Primo podio della stagione

Gli azzurri sul primo podio di Coppa del Mondo dietro allo svedese Oeberg e al leader norvegese Roeiseland

La sventura è finita, l’incantesimo è rotto: al momento giusto, forse. La forma sta davvero decollando. Questa volta a Ruhpolding, in Germania, Dorothea Wierer è riuscita a salire sul podio della Coppa del Mondo per la prima volta in questa stagione. A tre settimane dai Giochi di Pechino, la tre volte campionessa del mondo ed ex regina della Coppa del Mondo è arrivata terza nella Sprint di 7,5 km vinta dalla svedese Elvira Oeberg (3 vittorie in 5 gare) in 19’45″2 davanti alla leader di stagione, la Il norvegese Mars Olsbu Roeiseland a 21″6(0) ​​e Dorothea a 29″7(0), quarta la bielorussa Alimbekava a 30″2(0), quinta la francese Braisaz a 40″(1), trentaduesima Federica Sanfilippo a 1’41″4 (1).

Ai Giochi

Le azzurre quindi sono state impeccabili al poligono e questo terzo posto, oltre che per il morale, sarà importante anche per la gara di inseguimento di domenica (il calendario Sprint maschile di domani, poi le staffette e nello specifico le gare a partenza libera, accumulate oggi in questa manifestazione) : partire da 29″ significa poter provare a risalire subito sul podio quando il primato potrebbe essere già ai Giochi, dove Doro punterà all’unico podio che gli manca in carriera (quello dei cinque cerchi individuali) Il tedesco è una pista che aveva già regalato a Dorothea due vittorie, nel 2016 e nel 2018, entrambe però nell’Individuale: è il 42° podio nella classifica generale di Coppa del Mondo. Il finanziere è ora 11° nella classifica generale di Coppa con 294 punti (Roeiseland 591, E. Oeberg 509, Alimbekavam Biem 461).

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Doro parla

Grazie alla rimonta negli ultimi 2” chilometri, Dorothea ha rifiutato il podio ad Alimbekava: era dalla Sprint di Nove Mesto della scorsa stagione che non è finita tra le prime tre. “Sono molto soddisfatto del mio scatto di oggi – spiega il finanziere -. Ho sentito le gambe scivolare via metro dopo metro, ho subito iniziato a spingere sugli sci ma ho sentito dagli allenatori che ero ancora qualche secondo dietro agli avversari davanti a me. Così ho aumentato ancora di più l’intensità della sciata e credo di aver fatto un ultimo giro”.

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