Bologna-Inter è un giallo “distinto”: rischio ko a tavolino per i rossoblù?

Gli emiliani, bloccati dall’Asl, presentano il documento, che viene visto dall’arbitro. Ora la palla passa al giudice sportivo

Potrebbe essere l’ottimo titolo di un libro: “Le jaune du bec”. Già, perché non bastano i divieti imposti dall’Asl, la squadra schierata in campo senza avversari, le inevitabili linee di polemica che ci accompagneranno nelle settimane a venire. Ieri a Bologna c’è stato qualcosa in più, un “biglietto di gara” del club rossoblù, ovvero il documento ufficiale della partita che viene consegnato all’arbitro. È un’anomalia procedurale, una mancanza di forma: le definizioni sono incasinate, anzi è univoco, perché nessun’altra squadra che ieri non è scesa in campo a causa del blocco dell’ASL – Salerno e Torino, ad esempio – ha fatto lo stesso.

Fatti

Il ddl Bologna, documento che i club stanno compilando da tempo online su una extranet della Lega, era stato pubblicato la sera prima dai dirigenti rossoblù. Una sorta di “bozza”, che doveva essere rivista il giorno della partita in caso di contestazione nel match. Il caos che ha animato la vigilia della partita – con lo stop imposto da Als divenuto ufficiale dopo le 21 di mercoledì – ha causato “l’oblio”. La lista non è stata rimossa dalla dirigenza del Bologna, tanto che, divenuta ufficiale, è finita nelle mani dell’arbitro e in quelle dell’Inter. E l’Ayroldi, il direttore di gara incaricato della partita, ha chiesto al Bologna un debriefing sul documento. Per i rossoblu allo stadio c’era l’ad. Claudio Fenucci, il Responsabile del Coordinamento Marco Di Vaio e il Segretario Luca Befani, che secondo quanto riferito hanno spiegato all’arbitro come il documento pubblicato fosse da considerarsi solo, e di fatto, una bozza. La mancanza di forma sarà apprezzata dal Giudice Sportivo: teoricamente, “presentare” un conto e non essere fisicamente allo stadio porta in realtà a 0-3 al tavolo. È logico pensare che questo battibecco normativo possa trasformarsi in una lunga battaglia legale. Le due società non commentano ufficialmente. Ma le posizioni sono ovviamente opposte. Quanto ai nerazzurri, siamo sorpresi di aver trovato un documento ufficiale redatto da un club che nei giorni scorsi aveva chiesto alla Lega di posticipare la partita. Dall’altro, cioè dalla parte del Bologna, si sottolinea che l’introduzione della “bozza” di disegno di legge è un’ulteriore dimostrazione che il club avrebbe voluto giocare, ma poi non ha potuto a causa della chiusura dell’Asl. .

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Il giudice

Come deciderà oggi il giudice sportivo? Per capire se il caso-biglietto provocherà un immediato 0-3. O se, al contrario, il Bologna avrà ragione a sentirsi al sicuro. In ogni caso, i tempi della giustizia non saranno brevi. Sulla questione del blocco dell’Asl, il Bologna – ma vale anche per Torino, Salerno e Udinese – ha 24 ore per il pre-appello, altri tre giorni per il ricorso vero e proprio prima della decisione del giudice sportivo. Data questa tempistica, è difficile immaginare che oggi si possa già arrivare alla definizione di un risultato a tavolino. È più facile pensare che si possa prendere tempo, come è successo per Salernitana-Udinese il 22 dicembre, partita che oggi è ancora in sospeso.

Il caso Calhanoglu

Da parte dell’Inter è evidente quanto la storia abbia inciso sull’impiego di Calhanoglu nella partita di domenica contro la Lazio. Il motivo è presto chiarito: se lo 0-3 arrivasse oggi dal Giudice, il centrocampista turco sarebbe considerato a disposizione di Inzaghi, perché in effetti è come se la partita del Dall’Ara fosse stata giocata regolarmente e, quindi, il era stata pronunciata la squalifica del turco. Al contrario, in caso di partita sub judice, Calhanoglu sarebbe considerato fuori discussione per la Lazio, ai sensi dell’articolo 21 del Codice di giustizia sportiva. Un rebus in un rebus.

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