(di Aldo Baquis) (ANSAmed) – TEL AVIV, 23 MAG – Dopo 20 giorni agli ebrei è stato permesso di rientrare nella spianata della moschea, il “ Monte del Tempio ” da cui sono scoppiate le tensioni tra israeliani e palestinesi per 11 giorni di guerra. Con un’operazione organizzata in condizioni minime, con copertura del servizio di sicurezza di supporto, la polizia israeliana ha aperto una porta laterale al Monte del Tempio a Gerusalemme la mattina presto e ha permesso l’ingresso di fedeli ebrei. La reazione rabbiosa di Ramallah è stata immediata: “È stata una brutale provocazione dei sentimenti dei musulmani”, ha detto il ministero degli Esteri palestinese.
La tensione era nell’aria. All’inizio di questo mese, questa Esplanade – sacra sia ai musulmani che agli ebrei, per i quali è il Monte del Tempio – è stata teatro di violenti scontri tra fedeli musulmani, impegnati nei riti del Ramadan, e la polizia israeliana. La situazione si è deteriorata il 10 maggio quando, per “difendere la moschea di al-Aqsa”, Hamas ha lanciato i primi razzi verso Gerusalemme.
Dopo il cessate il fuoco, Hamas ha informato i mediatori egiziani che la situazione a Gerusalemme prima del 10 maggio non può continuare e che ai gruppi di ebrei deve ora essere impedito di entrare nella piazza.
Ma nei giorni scorsi il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che il cessate il fuoco riguarda solo la sospensione dell’uso delle armi. Israele – ha ribadito – non ha mai accettato impegni restrittivi nei confronti di Gerusalemme.
(ANSAmed).
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