I teatri occupati in Francia contro la chiusura, ce ne sono una decina – Ultima Ora

(ANSA) – PARIGI, 12 MAR – Con l’occupazione di due nuovi teatri, il Théâtre du Nord a Lille (nord della Francia) e l’Union Theatre, a Limoges (sud-ovest), il numero di siti occupati è salito a 10 dalla scorsa settimana da un movimento che da più di 4 mesi protesta contro la chiusura dei luoghi della cultura.

A Lille, il nuovo direttore del Théâtre du Nord, David Bobée, ha dato il suo “pieno appoggio” alla mobilitazione, insieme al vicesindaco e al consigliere culturale della città, Marie-Pierre Bresson. Al movimento si sono uniti gli studenti della scuola di recitazione locale (Ecole du Nord). A teatro ieri, senza alcuna tensione, anzi ben accolta dal regista, una ventina di persone, tutte operai dello spettacolo. Anche quindici di loro hanno trascorso la notte. L’occupazione durerà almeno fino a domenica sera: “non possiamo svolgere le nostre attività”, si lamentano in un documento. Chiedono “chiare prospettive per la riapertura di luoghi di vita culturale e sociale”, “un impegno immediato per la proroga dell ‘” anno bianco “per tutti gli artisti precari e la sua estensione a tutti i lavoratori precari”.

L’anno bianco ”, annunciato lo scorso maggio dal presidente Emmanuel Macron, corrisponde all’estensione dei diritti di risarcimento per periodi non lavorati fino al 31 agosto 2021.

A Limoges, come in altri teatri occupati da giorni da un movimento che si sta diffondendo a macchia d’olio in Francia, le affermazioni sono simili. Con l’aggiunta della richiesta di “rinuncia alla riforma del fondo licenziamenti”, ritenuta “mortale” dai lavoratori dell’industria dello spettacolo.

La scorsa settimana, l’occupazione del Théâtre de l’Odéon di Parigi, poi del Théâtre de la Colline, due dei più apprezzati della capitale, ha lanciato la catena di azioni di protesta. Sono stati aggiunti il ​​Théâtre National de Strasbourg, il Théâtre Graslin di Nantes e il Théâtre de la Cité di Tolosa.

Azioni simili sono in corso a Niort, Pau, Châteauroux e Besançon. Mercoledì il ministro della Cultura Roselyne Bachelot ha criticato queste occupazioni, definendole “inutili” e “pericolose”. Ieri il governo ha rilasciato altri 20 milioni di euro per sostenere il mondo della cultura. (MANIGLIA).

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