Il difensore alla televisione danese: “Questo è il club dove mi sono sentito più a mio agio. Eriksen? Potrei usare parole come terribile e incomprensibile, ma questi sono termini che non bastano”
Il viaggio è ancora agli inizi, ma Simon Kjaer non è uno da sconfiggere. Non dopo aver visto la morte passare davanti ai suoi occhi mentre resuscitava Eriksen. Qualcosa che ti fa osservare tutto il resto con occhi diversi, anche se nel caso di Simon si tratta di un infortunio molto pesante che lo toglierà di scena per tutta la stagione. Il centrale rossonero ha parlato con TV2 Sport, l’emittente danese, affrontando tutti i temi a 360 gradi. “Eriksen? Questo momento non può essere descritto. Si possono usare solo parole come terribile e incomprensibile. E queste parole non bastano affatto”. Il tutto nel contesto di un europeo che la Danimarca ha profondamente onorato. “La vittoria con la Russia è stata riscatto e grande gioia insieme e con tutti i tifosi. Questa vittoria non solo ci ha fatto andare avanti, ma ci ha anche dato una sorta di spazio libero, dopo tutto quello che avevamo passato. L’ultimo fallimento? A quel punto, ero sopraffatto dalla fatica, dall’esaurimento, dalle emozioni e dalla netta consapevolezza che ormai era finita. Anche oggi sono imbarazzato per il rigore in semifinale che ci ha fatto uscire”.
“Confortevole”
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E poi ovviamente c’era anche un modo di parlare del Milan: “E’ il club dove mi sono sentito più a mio agio. Dove il mio ruolo dentro e fuori dal campo mi si addice meglio. Mi hanno scelto per un ruolo da protagonista in una squadra giovane e dal primo giorno ho giocato probabilmente il miglior calcio della mia carriera. Questo infortunio è il primo grave della mia carriera ed è dura, certo, ma fa anche parte del calcio. Ora che è successo, tornerò ancora più forte di prima”.
26 dicembre 2021 (modificato il 26 dicembre 2021 | 15:26)
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