La Nuova Zelanda ha sospeso la sua “bolla di viaggio” con l’Australia

A seguito di un aumento dei casi di coronavirus in Australia, Nuova Zelanda ha deciso di sospendere la “bolla di viaggio” tra i due paesi che era in vigore dal 19 aprile. La mossa è arrivata dopo che sono stati identificati nuovi casi in Australia: in particolare nell’area di Perth, la capitale dell’Australia occidentale, che entrerà in un blocco di tre giorni.

La “bolla di viaggio” è nata in seguito alla bassissima circolazione del virus nei due Paesi, per consentire a chi viaggia tra Australia e Nuova Zelanda di poterlo fare senza dover subire un periodo di quarantena. Già dallo scorso ottobre, viaggiatori dalla Nuova Zelanda potrebbero entrare nella maggior parte degli stati australiani senza necessità di quarantena, ma non era lo stesso per i viaggiatori dall’Australia alla Nuova Zelanda, circa 1,5 milioni ogni anno prima della pandemia.

L’anno scorso l’Australia e la Nuova Zelanda sono riuscite a contenere la pandemia sia attraverso rigide restrizioni sia perché sono isole che non condividono direttamente i loro confini con altri paesi. È stato considerato l’approccio della Nuova Zelanda all’emergenza virtuoso dall’inizio della pandemia, quando il governo ha chiuso i confini e ha istituito un rigoroso blocco. A differenza di molti paesi europei, ad esempio, la Nuova Zelanda ha mantenuto a lungo le restrizioni e continua a condurre ampiamente attività di ricerca dei contatti. In molti casi, l’identificazione di una manciata di nuovi casi è stata sufficiente per indurre le autorità neozelandesi a imporre Nuovo confinamento.

– Leggi anche: La “bolla di viaggio” tra Australia e Nuova Zelanda

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