Le banche italiane prevedono di mettere al sicuro profitti per oltre 40 miliardi di euro entro la fine del 2023, grazie agli aumenti dei tassi della BCE. Secondo l’analisi della Fabi, il sindacato dei bancari italiani, i profitti totali del settore bancario italiano raggiungeranno i 43 miliardi e 431 milioni di euro nel 2023, superando di ben 17,2 miliardi quelli del 2022.
Le decisioni della BCE hanno favorito la crescita dei profitti delle banche italiane, in particolare grazie all’utilizzo del margine di interesse come “cuscinetto” per il possibile rallentamento dell’economia nel 2024.
Tuttavia, l’aumento dei tassi d’interesse ha avuto un impatto negativo sugli interessi pagati dai depositanti, specialmente in Italia e in Spagna, dove il trasferimento dei benefici del rialzo dei tassi alla clientela sta avvenendo a rilento.
Nonostante ciò, il governo ha rapidamente smantellato la tassa sugli extraprofitti, consentendo alle banche di accumulare riserve non distribuibili. Le banche italiane hanno quindi scelto di accantonare tali riserve, evitando così il pagamento dell’imposta straordinaria e rafforzando il proprio patrimonio.
Questa decisione potrebbe essere suggerita o impostata dalle autorità di supervisione e vigilanza in previsione di un possibile deterioramento del credito.
Tuttavia, alla fine dell’anno lo stato non incasserà nulla a causa di questa tassa cancellata.
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