Maxime Meiland ha avuto molti momenti difficili in gioventù. Anche se conosciamo principalmente il Noordwijkse dal lato chiaro Castello Meiland, condivide quell’altro lato nella sua biografia pubblicata di recente. Nonostante l’argomento delicato, si aspetta molte reazioni negative. Per far fronte a questo, anche Meiland vuole chiedere aiuto.
Nel libro Maxime: Maltrattato, deragliato e ora… felice!, registrato dal giornalista Jan Dijkgraaf, Meiland ricorda i periodi più difficili della sua vita. Ad esempio, è stata vittima di sexting indesiderato (condivisione di foto di nudo tramite i social network, ndr) ed è stata anche stuprata in diverse occasioni. Quando è andata a denunciarlo, è stata respinta dalla polizia.
Meiland si è poi isolata e, a causa delle sue esperienze negative, ha iniziato a fare festa e a bere molto. Alla fine, attraverso la terapia, si è trovata sulla strada giusta. C’è anche spazio nel libro per momenti più leggeri, come l’incontro con suo marito Leroy e la nascita delle sue figlie Claire e Vivé.
Con il libro, vediamo un lato diverso del solito della star della realtà di 27 anni Castello Meiland. Condivide informazioni altamente sensibili e agisce in modo vulnerabile. Tuttavia, si aspetta reazioni negative. Questo perché ci è già passata dopo essere apparsa in un talk show Umberto, dove ha annunciato l’arrivo della storia della sua vita. Alcuni spettatori hanno risposto che Meiland condivideva la sua storia solo per fare soldi.
“Sì, ne sono rimasto scioccato. Ho pensato: potrebbe essere fatale per me”, ha detto Meiland in una chat con NU.nl. “A volte penso ancora: perché ho scritto un libro? A causa di queste reazioni negative, che senza dubbio arriveranno. È anche impossibile evitarle tutte”.
Se la star del reality TV riceve messaggi di odio in merito Castello Meiland, A lei non importa. “Ma è così personale, così diverso. Come puoi essere così brutto? Sto solo raccontando la mia storia e quello che mi è successo. Quindi chiederò aiuto e ne parlerò con qualcuno. Il modo migliore per affrontare Esso.”
“Come famiglia, non parliamo di cose difficili”
Meiland ha trovato intenso leggere di nuovo la sua storia. “Molto più intenso di quello che ho in mente, perché è riassunto così. In realtà è un sacco di guai in pochi anni.”
La scrittura non l’ha aiutata a elaborare gli eventi, come aveva già fatto in terapia. “Ma è comunque bello parlarne. E ora mi rendo anche conto di quanto sia diversa la mia vita ora. Quando sono andato in terapia, ero ancora nel mezzo. Ora la mia vita è così diversa, così bella.”
Anche Martien Meiland, che qualche anno fa ha pubblicato la sua storia in forma di libro con Dijkgraaf, non ha trovato facile leggere il libro di sua figlia. Sapeva cosa gli era successo. “Ma in famiglia non se ne parla”, precisa l’ex castellano.
“Nelle parti difficili, stavo guardando uno spettacolo sul mio tablet in mezzo. E poi ho visto il suo libro con la coda dell’occhio, con la sua faccia dolce in primo piano. Non riuscivo proprio a sopportarlo, quindi mi sono girato il libro capovolto”.
Meiland è molto orgoglioso di sua figlia. «Anche per il fatto che ha messo su carta una cosa così orribile. È stata solo molto sfortunata, se paragoni la sua situazione a quella di Montana (la figlia maggiore di Meiland, ndr)».
“Lo voglio nero su bianco”
Anche la stessa Maxime guarda il libro con una buona sensazione. “L’ho fatto comunque. Adesso lo sanno tutti, e probabilmente tutti hanno un’opinione al riguardo. Ma ne sento il bisogno: lo voglio nero su bianco”.
“Mi sono sentito così solo. Spero che le persone che lo leggono e stanno attraversando o hanno attraversato la stessa cosa si sentano meno sole a causa di ciò. Perché se nessuno dice niente, nessuno saprà che non eri non sei solo. “
Questo è pienamente approvato da suo padre marziano. “Se anche una sola persona riferisce dopo aver letto il libro di Maxime, questo è già un vantaggio.”
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