Salari degli insegnanti: cessato potere d’acquisto, aumento significativo solo dopo 35 anni di servizio. Tutti i dati ufficiali [PDF]

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La rete Eurydice celebra la Giornata mondiale degli insegnanti il ​​5 ottobre con la pubblicazione del rapporto su stipendi e indennità per insegnanti e dirigenti scolastici in Europa.

La crisi dettata dal Covid-19 ha messo in luce i tanti compiti e il forte impegno richiesto sia agli insegnanti che ai dirigenti scolastici per garantire un’istruzione di qualità.

“Stipendi e indennità di insegnanti e dirigenti scolastici in Europa 2018/19” esamina gli stipendi delle tabelle e le indennità per insegnanti e dirigenti scolastici nelle scuole pubbliche dell’infanzia, primaria e secondaria in 42 sistemi educativi, confrontando le diverse condizioni e aumenti salariali.

Tra i risultati principali, ci sono differenze significative tra i paesi europei negli stipendi iniziali degli insegnanti, che possono infatti variare, a seconda del paese, da 5 a 80.000 euro lordi all’anno. In linea con la media europea, l’Italia, insieme a Francia, Malta, Portogallo e Regno Unito, con stipendi dei docenti compresi tra i 22 ei 28mila euro annui.

Gli stipendi iniziali degli insegnanti in Belgio, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia e Scozia sono superiori alla media. Salari ancora più alti si registrano nei paesi con un PIL pro capite elevato: Danimarca, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

Per quanto riguarda la quantità e il tempo necessari per gli aumenti salariali legati alla progressione di carriera, ci sono differenze sostanziali tra i paesi europei.

Nel caso dell’Italia, gli insegnanti hanno bisogno di un lungo periodo di servizio per ottenere modesti aumenti salariali: gli stipendi possono aumentare solo del 50% circa dopo 35 anni di servizio. Al contrario, in Irlanda, Paesi Bassi e Polonia, gli stipendi iniziali degli insegnanti possono persino aumentare di oltre il 60% nei primi 15 anni di servizio e anche di più negli anni successivi.

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In Spagna, in Francia, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, esattamente come in Italia, il potere d’acquisto degli insegnanti è rimasto più o meno lo stesso negli ultimi 4 anni.

RAPPORTO DI EURYDICE [PDF]

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