Il regole della piattaforma sociale stanno diventando sempre più rigorosi e per fortuna stiamo aggiungendo. Ma ci sono casi in cui la loro applicazione sembra stonata perché non tiene conto di una serie di elementi che andrebbero invece valutati. L’ultimo personaggio italiano, in ordine cronologico, a subire il blackout di Facebook è stato Lino banfi.
Un gruppo a lui dedicato è stato, infatti, chiuso dal social perché il contenuto è stato giudicato violento e pornografico. Gli oltre 117mila componenti di “We love Lino Banfi official” si sono così trovati esclusi dal gruppo “per istigazione all’odio e alla violenza contro gli omosessuali e per la presenza di contenuti sessuali”. Questa è l’intera ragione.
Immagini e videoclip postati dagli utenti, tratti dai tanti film del comico pugliese, si sono ritrovati nel mirino della politica di Facebook. Ironia e una buona dose di ammiccamenti erotici tipico dei film di Lino Banfi non deve essere piaciuto a FB che ha catalogato come non appropriato questo contenuto. E sono tanti i titoli con cui il comico ha segnato un genere, quello della commedia erotica italiana, che la piattaforma ovviamente non ha apprezzato.
Oltre a questo, alcuni scene di discriminazione (in cui i nomi offensivi furono ripetuti con forza) furono stroncati da Zuckerberg come “incitamento alla violenza contro gli omosessuali”. Anche se spregevole e spesso non molto divertente, ci chiediamo: era necessario? O forse non era il caso di contestualizzare in una certa produzione cinematografica in un momento specifico?
Questa ennesima operazione di revisionismo viene dopo L’autocensura della Disney su alcuni dei suoi titoli e dopo le polemiche che hanno toccato anche un classico come “Via col vento”. “Nel gruppo potrebbero essere pubblicati solo immagini e frasi dei film con Lino Banfi e scatti legati alla sua carriera – ha spiegato a Libero il fondatore del gruppo Facebook – Ogni altra foto relativa ad altri personaggi o contesti, soprattutto se violenti o duri, è stata da me filtrata e non pubblicata. L’obiettivo principale della nostra comunità era far ridere ed essere felici. E poi abbiamo anche fatto molto beneficenza“. E tu, da che parte stai?
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