Aifa: ok per il vaccino AstraZeneca dai 18 ai 55 anni | La speranza estende lo stop ai voli dal Brasile

Con l’arrivo di nuovi vaccini, l’Italia potrà contare su 3,4 milioni di dosi aggiuntive entro il primo trimestre dell’anno, in attesa che Pfizer e Moderna si riprendano a marzo dai tagli annunciati nei giorni scorsi. Buone notizie destinate a cambiare il piano predisposto dal governo e che sarà all’ordine del giorno del nuovo incontro, probabilmente già dalla prossima settimana, tra Palazzo Chigi e le Regioni.

Questo incontro affronterà anche il tema delle categorie alle quali il vaccino dovrebbe essere prioritario, come gli insegnanti, le forze dell’ordine e quelli nei servizi pubblici. Durante il vertice di sabato con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri, i presidenti di regione hanno confermato il loro sostegno al piano, chiedendo una revisione mensile basata sulla distribuzione. Ma, in vista della nuova fase, occorrerà anche fare chiarezza su alcune questioni ancora controverse, come il ricorso agli stagisti – tema caro alla neo-vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti – quello dei medici di medicina generale e delle farmacie. .

Lombardia, piano di vaccinazioni di massa La Lombardia si prepara alla planimetria richiamando Guido Bertolaso ad affidargli l’organizzazione e la logistica della vaccinazione intensiva che debutterà in tutta Italia con Primule. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha chiesto più dosi dove ci sono anziani. “Il 60% delle persone che sono morte a causa della pandemia ha più di 80 anni”, ha detto continuamente durante la riunione. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “La distribuzione del vaccino – ha ricordato – deve essere fatta su base regionale tenendo conto del target individuato a livello nazionale e quindi indicato alle regioni e non alla popolazione residente”.

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A febbraio vengono consegnati i vaccini Moderna, Pfizer e AstraZeneca Durante l’incontro, Arcuri ha anche fatto luce sulle consegne del mese prossimo. Le 66mila dosi di Moderna arriveranno domenica e da lunedì saranno disponibili nelle regioni. Ma durante tutto il mese di febbraio, con Pfizer, erogherà circa 4 milioni di dosi, a cui si aggiungeranno i milioni già programmati da AstraZeneca in due consegne, il 10 e 20 febbraio. I vaccini, sintesi del discorso di Boccia durante l’incontro, “devono essere garantiti e soprattutto vanno somministrati in tempi rapidissimi”. “Non possiamo abbassare la guardia fino a quando i vaccini non saranno completamente implementati – ha detto. Continuiamo a fare pressione sulle aziende farmaceutiche affinché rispettino le forniture”.

In Italia 482.838 persone hanno ricevuto la seconda dose Ad oggi in Italia sono oltre 1,8 milioni le persone vaccinate, con 482.838 persone che hanno già ricevuto la seconda dose. La regione più virtuosa resta la Campania, seguita da Marche e Piemonte. “È ripresa la vaccinazione – nelle parole di Arcuri – usiamo le dosi immagazzinate e quelle che arrivano per somministrare le seconde dosi”. Febbraio, inoltre, segnerà anche l’inizio della cosiddetta fase 2 del piano vaccinale, che prevede la somministrazione agli over 80, per i quali saranno probabilmente destinati i vaccini Pfizer e Moderna. Dall’Unione Europea arriva l’annuncio dell’acquisto di 2,3 miliardi di dosi da sei aziende, ricordando che “sono in corso trattative con altre aziende per garantire più dosi”.

Covid, oltre 2,2 milioni di morti nel mondo Il bilancio globale delle vittime del coronavirus ha superato la soglia dei 2,2 milioni. Questo è quanto emerge dai Conti della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, ad oggi nel mondo sono morte 2.206.459 persone, contro un totale di 102.069.448 casi. Il bilancio totale delle vittime del Covid-19 aveva superato i 2 milioni il 15 gennaio.

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