MADRID. Ridurre gli stipendi dei giocatori: questo il messaggio della Liga spagnola ai club di prima e seconda divisione, ai quali oggi è stato chiesto di ridurre di quasi 500 milioni gli stipendi dei giocatori e di tutti gli altri dipendenti, nell’ambito il sistema del tetto salariale in voga da diversi anni. In particolare, Barcellona (circa -50%) e Real (-30%) sono state interessate dai nuovi tetti. Meno spesa che i club dovranno adeguare rapidamente in quanto si riferisce alla stagione appena iniziata e – come ha detto il boss della Liga Javier Tebas – mira a salvare il calcio spagnolo dagli effetti della pandemia su i registratori di cassa del club. Ogni società avrà quindi i suoi importi massimi da destinare alle spese del personale, che comprendono gli stipendi di giocatori e allenatori in primis, ma anche di medici, massaggiatori, assistenti e collaboratori vari.
La maggiore riduzione delle spese (quasi il 50%) dovrà essere fatta dal Barcellona, che ha già avviato una discussione con i giocatori per arrivare ad un taglio salariale condiviso; il club catalano potrà spendere al massimo 382 milioni di euro, contro i 671 della scorsa stagione. Anche per il Real si registra un calo significativo del costo degli stipendi, infatti nel 2020-2021 potranno spendere 468 milioni di euro contro i 641 precedenti. Il taglio ha un impatto minore sull’Atletico Madrid, che passerà da 348 milioni a 252. Per Tebas, come riportato dai media spagnoli, che il provvedimento non aveva alternative, e “se a luglio non avessimo Non deciso a finire il campionato adesso avremmo perdite tra gli 800 ei 900 milioni ”.
L’andamento della pandemia ha stravolto molte aspettative, riduzione degli introiti e aumento dei costi per la tutela della salute: in primavera “solo 5 giocatori sono risultati positivi, ora tra staff tecnico e giocatori abbiamo 260 positivi, di cui 137 giocatori “. rifiuta la prospettiva di aprire gli spalti al pubblico a gennaio. Oggi “il calcio spagnolo avrebbe bisogno di circa 490 milioni di euro per completare la stagione”. Da qui il tetto salariale dei club, “dobbiamo abbassare gli stipendi dei giocatori. I club. Non hanno altra scelta”.
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