Covid, in Est Europa il virus si sta allontanando. “Ma aumentano i decessi dove si vaccinano i meno”

cos’è successo aEuropa orientale è spaventoso, ma epidemiologicamente interessante. Basta guardare le curve che descrivono il numero di contagi giornalieri per Covid in due paesi campione come Romania e Bulgaria: focolaio improvviso a settembre, nuovi contagi più di dieci volte in un mese. Esempio: la Romania è passata da 1.500 casi al giorno (inizio settembre) a 18.000 (terza decade di ottobre). Considerando che la Romania ha 19,2 milioni di abitanti, è come se l’Italia avesse superato le 60.000 contaminazioni giornaliere. Dopo quel picco elevato, le nuove infezioni sono scese a circa 1.000 al giorno oggi.
Analogo il trend in Bulgaria (7 milioni di abitanti): a fine ottobre contava 6.000 casi al giorno, ma ora sono circa 2.000. Parliamo di due nazioni con una percentuale di vaccinati molto bassa (40 al giorno) . cent in Romania, 26 in Bulgaria). La curva è crollata solo perché il focolaio è stato lasciato fluire, raggiungendo chi poteva essere contagiato.

Questa strategia, però, ha causato molti morti: in Romania tra il 1 settembre e il 6 dicembre, in cento giorni, si sono registrati 22.000 morti per Covid; in Italia, nello stesso periodo, 5000. Tenendo conto del numero di abitanti, la Romania ha registrato 12 volte il numero di morti nel nostro Paese. La variante Delta (dominante in Europa) si è comportata in modo simile in altri paesi orientali, ma man mano che ci si sposta verso ovest, la salita e la successiva discesa iniziano più tardi. Primo esempio: la Slovenia. A metà ottobre conta ancora 800 casi al giorno, dopo neanche un mese arriva a 4.500 (con 2,1 milioni di abitanti è una cifra pazzesca, perché con questa incidenza in Italia sarebbe stata di 130.000 in un giorno) . Adesso, però, la discesa è segnata. Simile – altro esempio – la tendenza in Croazia.

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L’onda dall’Est, però, continua a viaggiare: ecco la Germania travolta, che grazie a un numero molto più alto di persone vaccinate, limita i danni, viaggia a 50.000 casi al giorno, ma ora vede un inizio di discesa della curva , tutto da confermare. La staffetta è passata alla Francia: curva di contagio molto ripida, in meno di un mese ha decuplicato il numero dei casi giornalieri, arrivando a quota 50.000. Per il momento, Italia e Spagna, paesi con una percentuale molto alta di vaccinati, sono salvati, ma la prudenza del nostro governo e la diffusione del Green Pass (che ora raggiunge anche parte della Penisola Iberica) servono proprio a fermare il vento di levante. O per limitarne gli effetti. Ma la domanda rimane: perché la pandemia, e in particolare la variante Delta, hanno un’ascesa così violenta per poi andare a una discesa altrettanto rapida, anche in paesi come la Romania che ha attuato misure di contenimento morbido ma ha anche accettato un numero elevato di morti e malattie gravi?

ESPERTI

Spiega il Pr Pierluigi Lopalco, epidemiologo e professore all’Università del Salento: “Dobbiamo fare un postulato: dove il virus sta sfuggendo di mano, come in alcuni Paesi dell’Est Europa, è difficile ottenere dati affidabili. . Al momento, però, quello a cui stiamo assistendo non sorprende: senza precauzioni e con poche persone vaccinate, il virus corre veloce, è come un fuoco molto più intenso, che distrugge tutto in poco tempo e poi fa fuoco. ci sono molti che hanno l’immunità. Questa strategia ha causato tanti morti per il Covid, numeri oggi inaccettabili che ci siano i vaccini”.

Il Professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo responsabile del Dipartimento di Statistica Medica ed Epidemiologia Molecolare del Campus Bio-Medico di Roma, osserva: “Immagina le onde del mare: l’epidemia va da Est a Ovest, provocando alti e bassi. poi si sposta nei paesi vicini. Abbiamo un livello di difesa più alto, grazie ai vaccini, ma la Francia sarà la vera cartina di tornasole per capire cosa può o non può succedere in Italia. Omicron è sconosciuto perché si diffonde più velocemente di Delta, almeno il doppio, e può causare re-infezioni”. Il professor Matteo Bassetti, responsabile delle malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, afferma: “Le epidemie vanno sempre a ondate e nell’Est Europa sono iniziate prima perché prima vengono le basse temperature. I vaccini e l’uso delle mascherine stanno facendo la differenza in termini di morti e malattie. L’Italia si difende bene, si può parlare di onda. E in alcune regioni come il Friuli-Venezia Giulia la discesa è già iniziata”.

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