DL sicurezza: via libera in Cdm al nuovo decreto sull’immigrazione. Condanne fino a 7 anni per chi facilita i detenuti sotto il 41 bis

Il nuovo decreto sull’immigrazione che deposita i decreti sicurezza di Matteo Salvini è una legge. Dopo meno di un’ora di scontro a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo proposto dalla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese dopo una complessa mediazione tra le due anime del governo, quella del Pd e Leu, che ha spinto ad andare oltre i provvedimenti di Salvini e del M5S che si sono voluti limitare ad accogliere le osservazioni del Presidente della Repubblica.

“I decreti propaganda / Salvini non ci sono più. Vogliamo un’Italia più umana e più sicura. Un’Europa più protagonista”, ha annunciato su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti non appena trapelata la notizia dell’approvazione del decreto. da Palazzo Chigi.

Il salvataggio di vite umane in mare, prima di tutto, come obbligo costituzionale e internazionale, il divieto di espulsione e respingimento di coloro che rischiano torture o trattamenti inumani nel loro paese e che dovrebbero beneficiare di ‘protezione speciale. E il diritto all’accettazione e all’integrazione, i punti fondamentali del nuovo decreto in nove articoli dedicati all’immigrazione.
Con l’aggiunta di articoli che prevedono la creazione di una nuova tipologia di Urban daspo per tenere i trafficanti di droga e violenti lontani dai luoghi di intrattenimento, aumentare le sanzioni per i reati di rissa e nuove regole per bloccare pericolosi siti web oscuri.

“Da oggi i decreti Salvini sono un ricordo del passato. L’impegnativo lavoro di questi mesi al Viminale con il ministro Lamorgese e quello del tavolo dei partiti di maggioranza ha dato i suoi frutti. È la fine del propaganda e l’inizio di una nuova stagione. L’approvazione del nuovo decreto sull’immigrazione è per me una grande soddisfazione ”, afferma il viceministro dell’Interno Matteo Mauri (Pd),

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Soddisfatto anche il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, che ha guidato la delegazione del M5S al tavolo per la modifica dei decreti. “Siamo orgogliosi del lavoro svolto per redigere gli emendamenti ai decreti sicurezza”

Introdotta anche una modifica voluta dal Ministro delle Grazie e dal Giudice Bonafede. Per chi agevola il detenuto under 41bis nelle comunicazioni con il mondo esterno (anche di tipo diverso da quelle munite di cellulare) la pena è aumentata da 1 a 4 anni a 2 a 6 anni. Ciò è previsto nel testo del dl sicurezza approvato nel CDM. In caso di ipotesi aggravata (ovvero se il reato è commesso da un pubblico ufficiale, da un incaricato di un pubblico servizio o da un esercente la professione di avvocato), il reato va da 2 a 6 anni a 3-7 anni. Nel regime precedente al decreto sicurezza, il reato assumeva la forma di illecito disciplinare punito all’interno del carcere.

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