Le guardie di sicurezza a Schiphol beneficiano di un nuovo orario e 2,50 euro all’ora |  Economia

Le guardie di sicurezza a Schiphol beneficiano di un nuovo orario e 2,50 euro all’ora | Economia

Le guardie di sicurezza a Schiphol ricevono un supplemento di 2,50 euro l’ora su base strutturale. Anche gli orari e le pause vengono adattati. Lo hanno annunciato giovedì l’aeroporto e i sindacati.

Da novembre, le guardie giurate di Schiphol riceveranno un supplemento di 2,50 euro l’ora in aggiunta alla retribuzione lorda stabilita nel contratto collettivo di lavoro. Insieme, gli stipendi delle guardie di sicurezza a Schiphol possono aumentare di circa il 40%.

Schiphol spera che l’aumento di stipendio renda più attraente il lavoro delle guardie di sicurezza all’aeroporto. L’aeroporto ha lottato a lungo con una carenza di personale di sicurezza, che ha portato ai problemi necessari. I viaggiatori devono ancora fare i conti con lunghe code.

Anche i registri di guardia e le aree di sosta sono in fase di miglioramento. A partire dal 2 gennaio, ci saranno meno volte in cui il turno di una guardia di sicurezza potrà iniziare. Poi ce ne sono un massimo di dieci al giorno. Ciò rende gli orari più prevedibili e chiari, il che si traduce in un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Le aree di sosta sono già discusse con la partecipazione dei dipendenti. A tale scopo Schiphol ha messo a disposizione un budget aggiuntivo.

Secondo il sindacato CNV Vakmensen, Schiphol sta compiendo un passo importante per migliorare la situazione delle guardie di sicurezza. “Sono assolutamente necessari salari più alti, orari migliori e servizi igienici dignitosi per rendere di nuovo il lavoro più attraente e per risolvere la carenza di personale”, afferma il negoziatore Erik Maas. “Ma ci vorrà ancora molto tempo prima che la situazione torni alla normalità. E a lungo termine, sono necessari anche altri miglioramenti strutturali”.

READ  Vaccino Astrazeneca stop in Australia, Bruxelles: "Blocca affinché l'azienda rispetti i contratti". Canberra: "L'UE rivede il divieto di esportazione"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *