L’Italia scollega temporaneamente il chatbot ChatGPT

L’Italia scollega temporaneamente il chatbot ChatGPT

L’Italia scollega temporaneamente il chatbot ChatGPT

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L’Italia sta temporaneamente limitando l’uso del popolare chatbot ChatGPT. L’azienda dietro di esso, l’americana OpenAI, offre troppo poca chiarezza sui dati personali che vengono raccolti con il chatbot. Con questo, la società tecnologica non rispetta la legislazione europea sulla privacy, afferma il regolatore italiano. ChatGPT non sarà più disponibile nel paese fino a quando non sarà chiaro che le regole europee vengono seguite.

ChatGPT raccoglie e archivia dati personali su larga scala, che costituiscono la materia prima per gli algoritmi utilizzati dalla piattaforma. Questi algoritmi devono “imparare” da tutti questi dati. Da quando il chatbot è diventato disponibile a novembre, il numero di utenti è cresciuto rapidamente: a gennaio erano già 100 milioni in tutto il mondo al mese.

Ingannato e imbrogliato

Ma la privacy e la sicurezza di Internet di ChatGPT sono state una preoccupazione per qualche tempo, sia negli Stati Uniti che in Europa. L’organizzazione europea dei consumatori BEUC ha fatto ieri una chiamata all’Unione Europea e alle autorità di regolamentazione nazionali per indagare sui chatbot. Il mondo tech si aspetta molto da questa forma di intelligenza artificiale: Microsoft sta investendo fino a 10 miliardi di euro in OpenAI nei prossimi anni.

BENE

Il regolatore italiano sottolinea che c’è stata una violazione dei dati a ChatGPT la scorsa settimana, a seguito della quale sono uscite le conversazioni degli utenti e i dati di pagamento. Il watchdog accusa anche OpenAI di non verificare l’età dei minori, il che potrebbe esporli a testi o risposte a domande non adeguate all’età. ChatGPT può effettivamente essere utilizzato solo da persone di età pari o superiore a 13 anni.

OpenAI, che non ha una filiale nell’Unione Europea, ha tre settimane per dimostrare che ChatGPT è conforme alle norme europee sulla privacy. Se questa chiarezza non viene fornita, l’azienda potrebbe essere multata fino al 4% del suo fatturato mondiale.

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