Pietro Labriola è il nuovo amministratore delegato di Tim

Il consiglio di amministrazione di Tim ha chiamato Pietro Labriola come nuovo amministratore delegato del gruppo, pochi mesi dopo dimissioni del primo a Luigi Gubitosi, che aveva lasciato il suo incarico a seguito dei deludenti risultati economici e delle polemiche suscitate dall’offerta pubblica di acquisto della società da parte del fondo americano KKR. Labriola, finora alla guida di Tim Brasile, aveva assunto in questi due mesi le funzioni esecutive come direttore generale con l’attuale presidente Salvatore Rossi.

Labriola ha 54 anni, è laureata in economia e commercio e ha un master in gestione dell’innovazione. Prima di entrare in Tim, ne aveva assunti diversi i ruoli con la società di comunicazione Infostrada, dal 1996. Labriola è poi entrato in Tim cinque anni dopo, ricoprendo vari incarichi, tra cui quello di amministratore delegato di Matrix, titolare del portale Virgilio. Dal 2019 è stato CEO di Tim Brazil e si è occupato della modernizzazione delle infrastrutture e del passaggio al 5G.

La scelta di Labriola era stata ipotecata nelle scorse settimane da vari analisti, per mantenere una certa continuità all’interno dell’azienda dopo le dimissioni di Gubitosi, che era amministratore delegato dal 2018.

Gubitosi è stato disapprovato dall’azionista di maggioranza Vivendi, che possiede il 24% delle azioni di Tim. Le critiche si erano concentrate sul degrado dei conti della società e su alcune scelte commerciali, come la decisione di accompagnare Dazn nell’acquisto dei diritti televisivi del calcio di Serie A (di cui Tim è il primo sponsor).

In autunno la situazione si complica ulteriormente con l’offerta del fondo americano KKR di acquisire almeno il 51% delle azioni della società, per prenderne il controllo.

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Negli ultimi anni Gubitosi è stato tra i protagonisti dell’operazione che ha portato alla fondazione di FiberCop, società che si occupa dello sviluppo e dell’installazione di collegamenti in fibra o rame tra le scatole di derivazione (quelle che si vedono per strada) e quelle degli alloggi . FiberCop è controllata al 58% da Tim e ha KKR come secondo maggiore azionista con il 37,5%, mentre le restanti azioni sono detenute da Fastweb. La società aveva quindi sanzionato, più di altre iniziative, un significativo coinvolgimento di KKR nel settore delle telecomunicazioni in Italia.

Per questo, alcuni analisti avevano ipotizzato che la proposta di KKR di acquistare la maggioranza delle azioni di Tim fosse stata favorita dai contatti già in corso con il fondo da parte di Gubitosi, a danno dell’attuale azionista di maggioranza, Vivendi.

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