Presidenziali in Ecuador: al ballottaggio Gonzalez e Noboa

Presidenziali in Ecuador: al ballottaggio Gonzalez e Noboa

Presidenziali in Ecuador: al ballottaggio Gonzalez e Noboa

Affluenza storica al primo turno delle elezioni presidenziali in Ecuador

L’Ecuador ha vissuto un momento storico durante il primo turno delle elezioni presidenziali, con un’affluenza record dell’82% degli elettori. Questa alta partecipazione ha determinato il ballottaggio che si terrà il 15 ottobre per decidere il prossimo presidente del Paese.

I candidati che si contenderanno la presidenza in questa seconda fase sono Luisa González, fedelissima dell’ex presidente Rafael Correa, e Daniel Noboa, figlio di uno degli imprenditori più ricchi del Paese.

La giornata elettorale non è stata priva di tensioni, a causa della violenza dei narcotrafficanti e dell’omicidio del candidato centrista Fernando Villavicencio. Questo episodio ha scosso il Paese, mettendo in luce le sfide e le minacce che ancora gravano sulla democrazia ecuadoriana.

Inoltre, durante le elezioni, la piattaforma utilizzata per registrare i voti degli ecuadoriani all’estero è stata oggetto di attacchi informatici provenienti da diversi paesi, tra cui India, Bangladesh, Pakistan, Russia, Ucraina, Indonesia e Cina. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei risultati elettorali e sulla protezione dei diritti dei cittadini ecuadoriani residenti all’estero.

Nel primo turno, Luisa González ha ottenuto oltre il 30% dei voti, ma non ha raggiunto la soglia necessaria per una vittoria immediata. La candidata ha promesso di combattere le infiltrazioni del narcotraffico se eletta, un tema di grande rilevanza per il Paese.

Daniel Noboa, il concorrente più giovane, si è classificato secondo con oltre il 24% dei voti. Propone una diversa distribuzione dei detenuti nelle carceri e opportunità per gli imprenditori per creare posti di lavoro. Le sue proposte economiche e sociali hanno riscosso consenso tra gli elettori ecuadoriani.

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Christian Zurita, giornalista anti-narcos e candidato del Movimento Construye, è arrivato terzo con il 16,295% dei voti. Nonostante non sia riuscito a guadagnarsi un posto al ballottaggio, il suo risultato rappresenta comunque un successo politico.

Gli altri candidati alle elezioni presidenziali non hanno superato il 10% dei voti, dimostrando così una polarizzazione tra i principali partiti politici del Paese.

Il futuro presidente dell’Ecuador dovrà affrontare numerose sfide e avrà una scadenza molto breve, poiché la legislatura terminerà in poco più di un anno dalla sua elezione. Questo costringerà il nuovo presidente a lavorare con urgenza per affrontare le questioni più urgenti e costruire una base solida per il progresso e lo sviluppo del Paese.

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