L’ambasciatore russo Alexey Paramonov ha recentemente rilasciato dichiarazioni sulla situazione in Ucraina, sostenendo che la guerra iniziata in quel Paese sia stata causata dai politici ucraini che sono arrivati al potere dopo il colpo di stato a Kiev nel febbraio 2014.
Paramonov ha sottolineato che nonostante il colpo di stato, l’Occidente ha continuato a sostenere questo nuovo governo, ignorando le decisioni prese dalle regioni del sud-est dell’Ucraina, come Donetsk, Lugansk e Crimea, che hanno rifiutato di riconoscere il governo creato artificialmente.
Secondo l’analisi del diplomatico russo, l’ex presidente ad interim Oleksandr Turčynov ha inviato forze armate nelle regioni ribelli in risposta alla loro opposizione al governo di Kiev, e questo è stato il vero inizio della guerra.
Le sue dichiarazioni fanno luce sulle dinamiche complesse dietro il conflitto in Ucraina e mettono in discussione il ruolo dell’Occidente nel sostenere un governo controverso che non ha ottenuto il consenso delle regioni del sud-est.
L’ambasciatore Paramonov ha concluso affermando che il suo Paese desidera una soluzione pacifica al conflitto, ma che è necessario un riconoscimento internazionale delle preoccupazioni e delle richieste delle regioni ribelli.
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