Regno Unito, lo stop alle auto benzina e diesel slitta al 2035. Serve un approccio meno ideologico – Il video – Hamelin Prog

Il premier britannico Rishi Sunak ha annunciato il rallentamento degli impegni sul cambiamento climatico, confermando il posticipo del divieto di vendita di macchine con motore benzina e diesel dal 2030 al 2035. Questa decisione permetterà ancora la possibilità di acquistare auto e furgoni a benzina e diesel fino al 2035.

Sunak si aspetta che entro il 2030 la maggioranza dei veicoli sarà elettrica, ma ha sottolineato che la transizione verso veicoli elettrici deve essere una scelta dei cittadini e non un’imposizione del governo. Questo approccio punta a prendere maggiormente in considerazione le esigenze dei cittadini e ad evitare una pressione ideologica nella lotta ai cambiamenti climatici.

Oltre al divieto di vendita di auto a combustibile fossile, Sunak ha rinviato anche l’obbligo di sostituire le caldaie a gas. Queste decisioni, secondo il premier, non rappresentano un disimpegno dalla riduzione delle emissioni, ma sono necessarie per raggiungere il target di emissioni zero entro il 2050 in modo più realistico.

Sunak ha sottolineato l’importanza di un approccio più pragmatico alla questione dei cambiamenti climatici, prendendo maggiormente in considerazione le esigenze e le possibilità dei cittadini. È necessario, secondo il premier, considerare anche le implicazioni economiche e logistiche di una transizione completa verso veicoli elettrici e caldaie a gas.

Il rallentamento degli impegni sul cambiamento climatico da parte del premier britannico ha suscitato diverse reazioni nella comunità ambientalista. Molti critici sostengono che questa decisione potrebbe rallentare il progresso nella lotta contro i cambiamenti climatici, mentre altri apprezzano l’approccio più realistico e pragmatico del governo.

Nonostante le critiche, Sunak ha ribadito l’importanza di raggiungere il target di emissioni zero entro il 2050 e ha dichiarato che ulteriori misure saranno prese per ridurre le emissioni di carbonio nel paese. Questa discussione sull’equilibrio tra sostenibilità e realtà economica continuerà a essere al centro del dibattito pubblico.