Collisioni tra galassie che bloccano le stelle: spazio e astronomia

Le collisioni tra galassie possono impoverire l’universo, bloccando la nascita di nuove stelle: le galassie stesse, infatti, a seguito dell’impatto, non riescono a svilupparsi. Ciò è indicato dall’osservazione della collisione cosmica tra due galassie primitive avvenuta circa nove miliardi di anni fa, effettuata dal radiotelescopio Alma (Atacama Large Millimeter / submillimeter Array) dell’Osservatorio d’Europa. meridionale (Eso).

I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Astronomy dal gruppo coordinato da Annagrazia Puglisi, UK University of Durham. Tra gli autori anche ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e delle Università di Padova e Bologna. Gli astronomi hanno osservato che la galassia ID2299 espelle quasi la metà del gas di cui ha bisogno per la formazione stellare, che si ferma per diverse centinaia di milioni di anni, compromettendo efficacemente lo sviluppo della galassia.

I ricercatori ritengono che questo evento sia stato innescato dalla collisione con un’altra galassia. Secondo gli esperti, la galassia ID2299 sta rapidamente perdendo materiale per creare nuove stelle. L’espulsione avviene a una velocità molto elevata, equivalente alla quantità di gas di 10.000 stelle come il Sole all’anno. Inoltre, poiché la galassia sta anche formando stelle centinaia di volte più veloci della nostra Via Lattea, il gas rimanente verrà presto consumato, estinguendo ID2299 in poche decine di milioni di anni.

Per Antonello Calabrò, dell’INAF di Roma e coautore dello studio, “questi fenomeni distruttivi interessano il 3% di tutte le collisioni tra galassie. Nell’universo, è previsto un tasso di circa cinquecento eventi in un volume di un milione di anni luce cubi ogni miliardo di anni. Questo ritmo, conclude, rende dunque questi eventi un canale importante per l’estinzione della formazione stellare ”.

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