Hamelin Prog: Feriti e stranieri escono da Gaza, lOnu condanna il raid su Jabalya

Le porte del valico di Rafah si sono aperte lasciando uscire centinaia di stranieri, persone con doppio passaporto e anche feriti. I primi 4 italiani, volontari di Ong internazionali, sono stati accolti dai diplomatici italiani e accompagnati al Cairo. Questa mattina, un nuovo bombardamento ha colpito il campo profughi di Jabalya, nel nord dell’enclave palestinese, già teatro ieri di un pesante raid. Le cancellerie europee si sono dette “molto preoccupate” dalle notizie provenienti da Jabalya, sottolineando la necessità di “proteggere la popolazione civile”. Le forze combinate israeliane sono alle “porte di Gaza City”, accerchiata da tre lati – nord, centro e sud – con una manovra a tenaglia. Non si ha ancora certezza sul numero di quanti hanno attraversato il doppio confine tra Gaza e l’Egitto. Fonti egiziane parlano di 335 stranieri e persone con doppia nazionalità oltre a 76 feriti. L’ultimo attacco israeliano al campo profughi di Jabaliya ha causato decine di morti e feriti. Il capo degli affari umanitari delle Nazioni Unite ha descritto l’attacco come “l’ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza”. L’esercito israeliano insiste sul fatto che a Jabalya si nascondeva il Comando centrale di Hamas del nord della Striscia. Il ministro della difesa israeliano ha dichiarato che l’esercito sta lavorando per scoprire “la rete sotterranea di Hamas e far uscire i terroristi”. Israele ha deciso di dispiegare navi lancia-missili al largo della costa, tra Giordania ed Egitto. Non c’è ancora intesa sulla sorte dei 240 ostaggi in mano a Hamas. Continua la pioggia di razzi nel sud e nel centro di Israele, mentre i morti a Gaza sono 8.796, di cui 3.648 minori e oltre 22.000 feriti.