Il virus avrebbe già iniziato il suo gioco evolutivo e pensare di eliminarlo ora è impossibile. Per dire che lo era Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale di Padova e docente di microbiologia all’università della città, intervenuto durante la trasmissione “Agorà” su Rai Tre.
Crisanti: “Il virus ha dato il via alla giostra evolutiva”
Sarebbe quindi impossibile oggi pensare di poter debellare il Covid-19. Il motivo è stato subito spiegato dallo stesso Crisanti:“È diventato così radicato. Finora siamo stati in grado di eliminare un solo patogeno, il vaiolo, con il vaccino, e siamo quasi sul punto di eliminare la poliomielite, ma ci sono voluti decenni e decenni di vaccinazioni. Non è quindi realistico pensare che elimineremo questo virus. “ Cosa si può fare quindi, visto che non è possibile eliminarlo in questa fase? Tuttavia, potremmo provare a controllarlo abbassando la mortalità. Tenendo presente che un reale miglioramento in termini di decessi e ricoveri da Covid si vedrà solo quando l’80-90% delle persone over 65 saranno state vaccinate. È solo allora, come specificato dall’insegnante, che potremo assistere a un calo letalità, raggiungendo l’equilibrio dell’accettabilità sociale della malattia. Infatti, come ha sottolineato Crisanti, “L’allarme sociale della pandemia è legato al numero di morti, quindi se riusciamo a ridurre la mortalità, possiamo certamente riportare questa malattia in un range socialmente accettabile”.
La svolta di fine estate
Ma non solo, secondo l’esperto, oltre a fare questo, dovremo fare anche il monitoraggio varianti. Il timore è che il virus continui a cambiare per sopravvivere, diventando ancora più aggressivo. Come spiega Crisanti, “Anche se è vero che alcuni vaccini non proteggono dalle infezioni, ma proteggono dalle complicazioni più gravi, è possibile che il virus vari di più e diventi ancora più aggressivo. Siamo ormai entrati in quella che viene chiamata la giostra evolutiva del virus: dobbiamo purtroppo cercare di scacciarla, come nel caso del virus influenzale ”. La svolta potrebbe però arrivare verso la fine della prossima estate e le previsioni a questo punto sembrano realistiche. Anche durante il suo intervento alla trasmissione di Rai Tre, il docente ha riferito che, in base a quanto detto dagli esperti, sarebbe ipotizzabile credere che saremo vicini all’immunità collettiva tra fine agosto e settembre. Di nuovo, ce n’è uno però: “L”immunità collettiva non significa che la trasmissione sia bloccata. Ciò significa che alcune restrizioni possono essere rimosse mantenendo bassa la velocità di trasmissione “ Rt, ha ribadito Crisanti.
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