La perseveranza fa il romantico e fa da cornice a Deimos, una delle due lune di Marte

Lo sguardo di Perseveranza, il rover che la NASA ha inviato su Marte, è a metà tra la freddezza analitica e la poesia di questi paesaggi extraterrestri deserti e sconfinati che raffigura. E se il primo tentativo di prelevare un campione di roccia marziana? mi è mancato (ma c’è già un nuovo piano d’azione), quindi puoi compensare con un po’ di romanticismo.

Se qui sulla Terra lo sguardo e l’interrogatorio dei poeti, nei loro notturni, sono rivolti verso la Luna, su Marte c’è l’imbarazzo della scelta, poiché ci sono due satelliti: Febos e Deimos.

Come si evince dalle immagini condivise dalla NASA sul profilo ufficiale dedicato a Perseverance, lo sguardo del rover ha scelto Noi diciamo, che insomma film in basso appare come un punto luce in un suggestivo cielo grigio-verde. Tuttavia, una visuale privilegiata su quella terrestre: Phobos e Deimos sono infatti poco visibili dal nostro pianeta a causa delle loro ridotte dimensioni e della vicinanza a Marte (sono osservabili solo per un breve periodo quando è vicino all’opposizione, e appaiono come oggetti punto la cui forma non può essere completamente risolta).

Ovviamente non c’è un’ispirazione poetica ad animare Perseverance, ma un compito scientifico: il monitoraggio delle nuvole fa parte del lavoro che si prevede di svolgere all’interno del cratere Jezero. L’obiettivo principale rimane identificare eventuali segni di vita microbica antica, ma nel frattempo non mancano ovviamente le opportunità per indagare sulla geologia, la geografia e le condizioni meteorologiche del Pianeta Rosso.

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