Ladri nomadi in gravidanza con una bambina di 9 anni. È il 18° volo: mai stato dentro

La sera del 12 dicembre arrestati agenti della Squadra Mobile di Milano nomade Croato di 33 anni subito dopo il furto in un appartamento di via del Giambellino a Milano. La donna è stata arrestata in crimine flagrante mentre lasciava la casa recentemente svaligiata. Ad allertare la polizia sono stati i vicini che, udendo rumori sospetti, hanno deciso di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Quando gli agenti sono arrivati ​​lì, hanno trovato la donna che portava gli oggetti rubati, cioè vestiti e gioielli, ma soprattutto c’era una ragazza con lei.

La donna, incinta di 7 mesi, ha commesso la rapina con la figlia di 9 anni, una delle 8 già di proprietà del nomade in attesa del nono figlio. Vive in un camper e non è la prima volta che viene fermata dai poliziotti. La donna è accuasata di 18 colpi, che sono solo quelli accertati. Per questi dovrebbe fare sconti 30 anni di carcere ma avrebbero dovuto essere 57, come stabilì il tribunale di Genova, se il giudice di Milano non gli avesse concesso una riduzione della pena. Tuttavia, il nomade non ha ancora trascorso un solo giorno dietro le sbarre. La ragione? La catena di gravidanze degli ultimi anni, che l’ha resa inadatta all’ergastolo.

E anche questa volta, infatti, dopo l’arresto, la polizia non ha potuto procedere all’esecuzione del carcere e il nomade è stato accompagnato alla clinica Mangiagalli di Milano. Ovviamente, come prevede la legge, sarà necessario elaborato direttamente ma visto lo stato avanzato della sua gravidanza, è probabile che questa volta non potrà essere mandata in carcere per scontare la pena, che aumenterà ulteriormente dopo l’ultima rapina in appartamento. È plausibile che, come accaduto altre volte, la donna sarà accompagnata dagli uomini della polizia nel camper in cui ha il suo domicilio e nel quale vive con i suoi 8 figli in attesa dell’arrivo. nono.

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Non è certo il primo caso simile nel nostro Paese. Solo pochi mesi fa il caso di una donna di 33 anni 12 gravidanze dietro. Con una pena detentiva di 30 anni sulle spalle, la nomade di origine bosniaca non aveva mai scontato un giorno di carcere fino ad agosto proprio perché il susseguirsi delle gravidanze non la rendeva compatibile con il carcere. Lo scorso agosto, però, non è riuscita a evitare l’arresto ed è stata portata a Rebibbia per scontare tutte e 12 le condanne.

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