Musk e il rifiuto di Starlink in Crimea: è giusto che un miliardario influenzi il destino della guerra? – Corriere della Sera

Il braccio destro del leader ucraino, Maksym Podolyak, ha accusato Elon Musk di aver disattivato la connessione ai suoi satelliti Starlink ai droni sottomarini che stavano per colpire delle navi russe. Secondo Podolyak, questo gesto malvagio avrebbe causato la morte di civili ucraini.

Tuttavia, Musk ha risposto alle accuse affermando di non aver disattivato nulla e di aver semplicemente rifiutato una richiesta d’emergenza del governo ucraino di estendere la copertura Starlink alla Crimea. Secondo Isaacson, il biografo di Musk, il gesto era motivato dal timore di un attacco nucleare russo e Musk ha sostenuto che attivare i satelliti in Crimea equivaleva a un atto di guerra.

Le dichiarazioni di Musk sono state criticate dal consigliere del presidente ucraino, che ha liquidato il suo ragionamento come un cocktail di ignoranza ed ego ipertrofico. Inoltre, Musk è stato criticato per aver reso pubbliche comunicazioni relative all’uso militare delle telecomunicazioni senza autorizzazione.

Questo caso evidenzia l’anomalia di un imprenditore privato agire come un’entità sovrana e indipendente sul palcoscenico internazionale. Gli analisti ritengono questa situazione inammissibile e Musk stesso si domanda come abbia potuto finire in questa guerra.

La politica americana si trova di fronte al problema di regolamentare le tecnologie digitali, specialmente in campo militare. L’intelligenza artificiale, se non governata, potrebbe interferire pesantemente con gli equilibri geostrategici e i giganti della tecnologia potrebbero diventare attori politici irresponsabili.

Nota: L’articolo riporta le dichiarazioni di diverse fonti, ma non ha lo scopo di esprimere un’opinione definitiva sui fatti riportati.

Ottavio De Marco

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